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Contador si prende il Tour sulle Alpi

Lo sforzo di Alberto Contador sulle Alpi, quando il ciclista spagnolo ha staccato tutti, compresi i compagni dell'Astana

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Che strana sensazione, ragazzi. Dopo giorni di torpore, fa un bell'effetto risvegliarsi nel bel mezzo di una corsa ciclistica, con tanto di favoriti a suonarsele di santa ragione. Che poi in realtà chi suona è solo uno, Alberto Contador Velasco da Madrid, tutti gli altri ascoltano (se gli va bene) o, meglio, subiscono. Con un colpo solo, ma ben assestato, lo spagnolo già primo al Tour 2007 torna a imporre un concetto che - in primis nella sua stessa squadra - era stato messo fin troppo in discussione: ovvero che fosse lui il comandante in capo delle operazioni in Francia. Il fatto che per due settimane (per non parlare dei mesi precedenti) Contador sia stato di continuo messo in discussione come leader dell'Astana, e poi addirittura isolato nel suo stesso team, è probabilmente senza precedenti. In quanto parliamo non di un pischello promettente, o di un ex campione sul viale del tramonto, bensì di un corridore nel pieno di un'esplosiva maturità che l'ha portato a vincere i tre ultimi grandi giri a cui ha partecipato dal 2007 a oggi, con tanto di doppietta (Giro-Vuelta) lo scorso anno (a ciò aggiungiamo tutta una serie di altri successi in questo lasso di tempo). La convivenza in Astana con Lance Armstrong avrebbe potuto abbattere un toro, o anche un bravo corridore che non avesse nelle gambe la superiorità che ha Alberto nelle sue: scattato nel finale della tappa di Andorra, ma ancora troppo avviluppato nelle spire di una classifica corta, Contador aveva la necessità di intonare uno squillo netto, preciso, gagliardo, che spazzasse il campo da ogni dubbio. L'ha fatto ieri a Verbier. E ancora una volta, l'ha dovuto fare contro tutto e tutti, perché nessuno potrà dimenticare che quando a 5,6 km dalla vetta della località svizzera, sede d'arrivo della 15ª tappa del Tour 2009, il madrileno è scattato secco (dopo un forcing veramente tosto - era ora! - della Saxo Bank di Schleck), a parte il piccolo Andy (che ha provato a inseguirlo da solo, posizione che ha tenuto fino al traguardo), chi si è messo a inseguire nel gruppetto degli altri big (stornato dalla presenza di Menchov, Martin, Nocentini, Sastre, staccati già sull'azione Saxo) è stato proprio Armstrong, con l'ausilio di Klöden. Cioè, per vincere Alberto ha dovuto piegare i suoi stessi compagni. Ora è maglia gialla, però: ora comanda lui.

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