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Mosley lascia la Fia ma spinge Todt per la successione

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Maprepara già la strada al successore designato, quel Jean Todt che dovrebbe proseguirne l'opera mentre, nell'ombra, continuerà a comandare l'avvocato inglese. Ieri Mosley ha spedito una lettera al Consiglio Mondiale della Federazione in cui ha ribadito l'intenzione di non ricandidarsi alla guida della Fia alle prossime elezioni del 23 ottobre. Una conferma che, a meno di ulteriori colpi di scena, chiude una telenovela iniziata lo scorso 24 giugno, quando Mosley aveva annunciato il disimpegno dal circus per evitare la scissione dei team della Fota, salvo poi rimangiarsi tutto nei giorni successivi. Ma nella lettera il presidente della Federazione indica anche il potenziale successore, Jean Todt, ex team manager della Ferrari e da tempo impegnato nella Fia nella battaglia per la sicurezza dei piloti. Una candidatura che, fino ad alcuni mesi fa, sembrava gradita alle scuderie ma, appena ufficializzata, ha visto l'opposizione di quasi tutti i team compresa la Ferrari che, con Todt, si sarebbe lasciata in maniera abbastanza burrascosa. Nel frattempo ha lanciato la corsa alla poltrona più importante della Federazione anche l'ex pilota di rally Ari Vatanen, ma al momento non sembrano molte per lui le possibilità di essere eletto. Intanto ieri a Ginevra c'è stata l'ennesima riunione dei team della Fota che hanno discusso ancora di nuove regole e anche delle condizioni di governance da apporre nel nuovo Patto della concordia. L'accordo, che vincolerà tutti i team firmatari a partecipare alla Formula Uno almeno fino al 2012, dovrebbe essere siglato nei prossimi giorni. Solo in quel momento potrà essere considerata definitivamente chiusa la guerra tra scuderie e Federazione. Car. Sol.

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