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Dopo tre anni rispunta Carraro

Franco Carraro

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Franco Carraro è di nuovo sul luogo del delitto. A più di tre anni dall'ultima intervista, l'ex presidente della Figc torna a parlare di calcio, approfittando anche della pronuncia della Cassazione che ha stralciato definitivamente la sua posizione nel processo sulla scandalo che coinvolse il pallone nostrano nel 2006. «Esco da Calciopoli come una persona corretta e perbene», spiega Carraro, non risparmiando critiche alla giustizia sportiva per come fu gestito lo scandalo: «L'assegnazione dello scudetto all'Inter può andar bene, ma fu una decisione troppo rapida, intempestiva. Si rischiò di esasperare ulteriormente animi già sull'orlo della crisi di nervi».  Poi Carraro critica la legge bipartisan sugli stadi attualmente al Senato («non centra gli obiettivi, è troppo debole») e riserva anche una frecciata al nuovo statuto della Figc, che assegna troppa autonomia all'associazione arbitri («finora l'opinione pubblica non ha protestato perché c'è Collina che è persona autonoma, ma Collina non è eterno»). Dopo aver rivendicato i propri meriti nella creazione del gruppo che vinse i Mondiali 2006 («Lippi l'ho scelto io»), Carraro dedica anche un pensiero alla Roma alle prese con i problemi finanziari: «Fin quando non ci sarà un acquirente bisogna ringraziare i Sensi e lasciar lavorare tranquilla la squadra. Ma con questa crisi economica è inutile illudersi che ci sia qualcuno pronto a sborsare 300 milioni per la società giallorossa».

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