Uno spada poco affilato subisce gli allunghi di Zbik
Essendo al momento indisponibile il titolare di quel titolo, l'americano Kelly Pavlik, il WBC ha designato il tedesco Sebastian Zbik e il romano Spada a giocarsi la corona vacante. Al termine di un match mediocre Zbik, salito sul ring con un record di 26 vittorie su altrettanti incontri, ha ottenuto un verdetto unanime sancito dai tre giudici con lo stesso punteggio, 115 a 114. Commentando l'incontro per Dahlia dallo studio di Roma io avevo uno scarto leggermente superiore, 116 a 113, per cui non si può parlare di verdetto casalingo a favore del pugile tedesco. Purtroppo Spada non ha fatto abbastanza, come giustamente gli hanno continuamente detto dall'angolo, per ottenere il verdetto, facendosi imprigionare in una serie di corpo a corpo dove il maggior allungo dell'avversario ha spesso avuto la meglio. Spada è riuscito a tenere il match in equilibrio fino alla settima-ottava ripresa poi è calato di ritmo facendosi spesso anticipare. A dispetto del suo record questo Zbik non è apparso irresistibile, certamente inferiore agli altri due pesi medi, il tedesco Felix Sturm e l'armeno (che vive in Germania) Koren Gevor che nella stessa serata hanno offerto uno spettacolo migliore per qualità e impegno. Ha vinto Sturm, che ha difeso per la decima volta la versione WBA dello stesso titolo, con verdetto unanime ma che ha suscitato qualche polemica. Proponendo nella stessa serata, impeccabilmente organizzata al Nurburgring nell'ambito del Gran Premio di Germania di Formula Uno (a bordo ring Bernie Ecclestone e Flavio Briatore), due versioni dello stesso titolo, il pugilato ha offerto un aspetto della confusione che impedisce a questa affascinante disciplina di avere completa credibilità. Quasi contemporaneamente, a Istanbul, il turco Selcuk Aydin ha conquistato il titolo europeo dei welters battendo per k.o. tecnico alla nona ripresa Osei Bonsu, un pugile del Ghana che risiede in Belgio. Dotato di notevole potenza Aydin ha inflitto tre atterramenti al suo avversario che però ha contribuito a dar vita a un match che ha esaltato il pubblico. Nella stessa riunione organizzata nel club Besiktas l'italiano Gianluca Branco, che spera di avere un'altra opportunità ad alto livello (a 38 anni ha un record di 42 vittorie e due sole sconfitte, ma contro due campioni come Arturo Gatti e Miguel Cotto) ha ottenuto una facile e poco significativa vittoria ai punti sulle sei riprese sull'ungherese Janos Petrovics, che dovrebbe essere stipendiato dalla nostra Federazione, considerando che quella con Branco è stata l'ottava sconfitta (su 26) subita da Petrovics contro un pugile italiano. Purtroppo proprio in questi giorni Arturo Gatti, pugile italo-canadese protagonista di alcuni spettacolari incontri, è stato trovato morto nell'albergo di San Paolo, Brasile, dove era in vacanza. Sarebbe stato ucciso e la colpevole sarebbe la moglie brasiliana Amanda Rodrigues, già arrestata dalla polizia.