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Mai neutrale ma sempre obiettivo

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Qualchegiorno fa un mio articolo sull'esito del torneo di Wimbledon è stato ripreso dal sito più diffuso tra gli appassionati di tennis (ubitennis.com) ed ha ottenuto oltre 500 commenti. Non tutti favorevoli, anzi alcuni decisamente critici perché mi ero permesso di ribadire un concetto che avevo già espresso in tv durante la telecronaca. In breve affermavo come fosse opinabile attribuire a Roger Federer la qualifica di miglior giocatore di ogni epoca quando non siamo nemmeno sicuri che sia il migliore della sua epoca. Nella sua carriera Federer ha incontrato Rafael Nadal 20 volte perdendo in 13 occasioni. Facevo anche notare come negli ultimi cinque tornei del Grande Slam al quale avevano partecipato entrambi Nadal ne avesse vinti tre (Roland Garros e Wimbledon 2008, Australian Open 2009), Federer solo due (US Open 2008 e Roland Garros 2009). Non sono risultati che definiscono una superiorità ma non la chiudono. Non è questo comunque il tema di cui volevo occuparmi, bensì l'insofferenza dei tifosi nei confronti di coloro che non la pensano come loro. E' un problema che ritroviamo quotidianamente nelle polemiche del calcio che purtroppo non è il più educativo degli sport. I tifosi della Fiorentina sopporterebbero la cessione di Felipe Melo ad un'altra squadra purchè non sia la Juventus, i tifosi della Roma non vorrebbero vedere in giallorosso un giocatore con precedenti laziali, e così via. Forse c'è una logica, in tutto questo, anche se io non la capisco ma speravo che il tennis ne rimanesse escluso. Invece quando, per la fortuna di questo sport, si è creata una forte e produttiva rivalità come quella tra Federer e Nadal, si sono automaticamente formati due partiti. I tifosi di Federer sostengono che Nadal si sia fisicamente costruito con aiuti proibiti, quelli di Nadal rivendicano il bilancio dei confronti diretti. E' naturale che la stampa abbia esaltato la vittoria di Federer ed i record del tennista svizzero che è un campione di eleganza e di buona educazione ma per farlo ha dovuto dimenticare l'assenza di Nadal a Wimbledon e che Federer ha rischiato di perdere da Haas a Parigi e da Roddick nella finale di Londra. I commenti al mio articolo, non tutti negativi per la verità, non mi perdonavano che io non mi unissi all'entusiasmo generale senza sapere che la prossima volta che i due rivali si incontreranno io personalmente farò il mio personalissimo tifo per lo svizzero a favore del quale in passato ho spesso sbagliato il pronostico. Come ho scritto tante volte io spero di essere obiettivo ma non sono mai stato neutrale. Mi piacerebbe che chi scrive di sport (ma, perché no ?, anche di politica) fosse libero di dire da che parte sta senza che venisse messa in discussione la sua obiettività. E' una posizione difficile da raggiungere e da sostenere ma dovrebbe essere il primo comandamento del buon giornalista.

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