Formula Uno, incontenibile Webber

Le urla di gioia di Mark Webber per il primo successo in carriera risuonano un pò come quelle di Ayrton Senna quando vinse per la prima volta il Gran Premio del Brasile. Il paragone è evidente sulla felicità espressa da entrambi, non certo sulle qualità di guida. "Magic" è certamente uno dei più grandi, ma il pilota australiano corona al Nuerburgring un sogno lungo durato ben 132 gran premi, a dimostrazione che con una buona monoposto tra le mani si può arrivare anche sul gradino più alto del podio. Per Webber è stato un week end da incorniciare, partendo dalla pole position e concluso con una vittoria che vale anche doppio visto che in partenza la «toccatina» con la Brawn GP di Barrichello gli è costato anche un «drive through» che poteva ricacciarlo indietro, ma oggi era proprio la sua giornata e, un problema al momento del rifornimento proprio del brasiliano gli ha consentito di riportarsi in vetta. È la giornata della RedBull che non sbaglia niente, soprattutto se paragonata alla strategia scelta da Ross Brawn, forse il più acclamato degli strateghi in attività che ha scelto le tre soste per i suoi piloti. Una decisione che a posteriori si è rivelata sbagliata, non permettendo a Button e Barrichello di lottare ad armi pari con le RedBull. Ed alla fine è scoppiata anche la polemica con Barrichello che si è lamentato della scelta attuata dalla squadra che avrebbe favorito il compagno Jenson Button, oggi solo quinto, ma sempre leader del mondiale. Una scelta che suona come un campanello d'allarme se sono veritiere le affermazioni dell'ex ferrarista. Forse in casa BGP ci si è resi conto che la RedBull è adesso la vettura da battere, la più veloce del lotto e che la classifica comincia a farsi un pò preoccupante nonostante sia ancora al comando in entrambi i campionati. Tra i piloti Button guida con 68 punti contro di 47 di Sebastian Vettel, oggi secondo alle spalle del compagno di squadra che con il successo nella corsa tedesca è ora terzo a 45,5, davanti a Barrichello ora solamente quarto a quota 44. Tra i costruttori invece, i punti sono 112 contro 92,5. Insomma, considerando che al Ring la scuderia austriaca ha messo a segno la terza doppietta stagionale, raggiungendo gli avversari, al seconda consecutiva e su un circuito completamente differente come caratteristiche da quello di Silverstone, è la prova che la scalata al primo posto da parte di Vettel e Webber e della RedBull è più che un tentativo. Tra due settimana a Budapest, nell'ultimo GP prima della pausa estiva potrebbe dare una importante spallata, prima delle ferie per poi presentarsi al rush finale con solo una decina di punti di distacco da colmare. In questa lotta a due, potrebbe inserirsi, è l'ipotetico è necessario, ad esempio la Ferrari. Al Nuerburgring, in prova le F60 non erano in grado di lottare per la pole ed allora a Maranello si è scelto di puntare direttamente alla gara, indovinando la strategia giusta - favoriti, bisogna dirlo da quella errata dell'ex stratega Ross Brawn - portando Felipe Massa sul podio in tutta tranquillità. Come spesso è accaduto in questa stagione, al risultato positivo di un pilota è corrisposto quello negativo dell'altro. Oggi Raikkonen si è prima reso protagonista di un contatto con la Force India di Sutil e, dopo, è stato costretto al ritiro per la rottura del radiatore che ha mandato poi in fumo il motore. Massa grazie al podio odierno scala la classifica e adesso è quinto, ovvero, il primo dei piloti non alla guida di una BGP o di una RedBull. Ha scavalcato di mezzo punto Jarno Trulli, oggi solo 17^ e soprattutto ha portato la Ferrari a due punti e mezzo dalla Toyota dell'abruzzese, e quindi dal terzo posto della classifica costruttori, obiettivo dichiarato della stagione per la Scuderia del Cavallino rampante. Parlando sempre della corsa degli altri, ottimo quinto posto per Nico Rosberg con la Williams-Toyota e per Fernando Alonso, alla fine settimo, nonostante i problemi in partenza per la frizione, ma arrivato con la sua Renault attaccato agli scarichi delle BrawnGP. Un punticino, alla fine l'ha rimediato anche la McLaren-Mercedes con Heikki Kovalainen, mentre Lewis Hamilton ha chiuso 18^ ed ultimo ad un giro dopo il duplice errore in partenza del campione del mondo in carica.