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"Voglio restare per riscattarmi"

Taddei (Foto-Gmt)

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Sul campo è sempre tra i primi a tirare il gruppo, nei pensieri della Roma viene agli ultimi posti. Rodrigo Taddei accetta e va avanti. Di corsa. Il traguardo da tagliare è il rinnovo del contratto che scade a fine a campionato. Ma è ancora lontano, un miraggio. La Roma non può e non vuole promettere nulla al brasiliano, reduce da due annate terribili. Dalla prima stagione da stakanovista (38 presenze su 38 gare in campionato), Taddei è sceso a 28 partite due anni fa e ad appena 26 nell'ultima stagione. Con un rendimento in netta flessione. Colpa degli infortuni, sempre loro, e di altri misteriosi problemi. «Ma non sono depresso - ci tiene a sottolineare l'esterno - gioco in una delle squadre più belle del mondo. Certo, quando non posso scendere in campo sono triste, ma dopo tanti anni fatti di corsa possono capitare due stagioni in cui rallenti. Spero che quest'anno vada meglio con gli infortuni. In passato mi è capitato di forzare sul mio fisico, l'esperienza mi aiuterà a non ripetere gli errori». Taddei non è tipo da proclami e polemiche. Vuole restare ma lo chiede a voce bassa, quasi in ginocchio. «Il mio procuratore ne sta parlando con la società, so che non sarà facile. Tutti conoscono il mio desiderio: restare nella città che amo. A lasciarla non ci penso neanche, l'unico viaggio l'ho fatto in Brasile e anche lì ho trovato dei romanisti. Poi, se dovesse succedere, lo accetterò perché fa parte del calcio». La Roma lo ha inserito nella lista dei cedibili, pur con la consapevolezza del ruolo importante del brasiliano nella rosa attuale: oltre a lui, di esterno destro «puro» c'è solo Esposito, destinato ad andare via. «I titolari in partenza non esistono - aggiunge Taddei - è chiaro che spero di giocarle tutte dall'inizio, qualsiasi ruolo va bene. Spalletti cerca un centravanti? Posso fare anche quello». Durante gli allenamenti lo vedi correre anche quando gli altri sono in palestra o già sotto la doccia, «ma è tutto concordato con i preparatori - spiega - lo faccio per non accumulare acido lattico nelle gambe». Salute, contratto e un terzo obiettivo: la nazionale. «Ci penso e accetterei volentieri anche l'Italia». Per covincere Lippi serve il Taddei di tre anni fa.

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