Cari ragazzi non c'è trippa per gatti
Nonè che uno accusa un guaietto muscolare e si fermi per un paio di giorni, come accade dovunque, no, qui si parla subito di qualche mese. E comincia logicamente una litania di scongiuri secondo i rituali più degni di rispetto, qui l'esperienza fa rivivere l'incubo dei dieci piccoli indiani: dei quali, è noto, non rimase nessuno. Nella rassegnazione all'ineluttabile, si spera che stavolta lo scenario possa modificarsi e che la buona salute torni a ricordarsi della Roma a lungo negletta. Anche perché stavolta ci sono prospettive anche più inquietanti per il futuro della stagione. Magari con qualche mese di ritardo, ma Daniele Pradè è stato bravo a coraggioso a metterci la faccia, facendo sentire per una volta la voce della società, che potrà anche racimolare occasionali tutori, ma difficilmente potrà uscire dalle pastoie di una crisi economica prodotta dal mancato approdo nell'Europa di prima schiera. Dunque tanto realismo, nelle parole del Direttore Sportivo, ma nessun accenno di conforto per l'umore di un popolo tifoso sempre più vicino alla depressione. Si parla, senza neanche tanti sottintesi, di un quasi inevitabile mercato in uscita: non dei più vantaggiosi, certamente, una volta convenuto che lo sciacallaggio, nel mondo del calcio, è molto più vicino alla normalità più che a un'offesa alla civiltà. Nei momenti di grande difficoltà, il punto di vista privilegiato è quello del compratore, chi deve fare cassa non può consentirsi i tira e molla che in questi giorni hanno caratterizzato il mercato nazionale e internazionale. Diamo doverosa fiducia alla blindatura di De Rossi, ma qui si profila un sorta di assalto a una diligenza quasi inerme e carica di tesori ambiti: dai centrali di difesa, a Mirko Vucinic, per non parlare dei Menez, dei Baptista, magari di Aquilani e perfino Pizarro o Brighi. Lecito chiedersi quale possa essere l'umore di Spalletti: forse soltanto il club potrà rispondere, sarebbe bene sapere se, quando è stato convinto a restare, aveva ottenuto assicurazioni fuori dalla realtà attuale, oppure è pronto a gestire anche un'emergenza, una transizione che lascerebbe spazio ai giovani, ma esigui margini a quelle speranze ambiziose che l'organico al completo consentirebbe di coltivare. Presto avremo notizie.