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Maroni insiste: "la tessera del tifoso è la giusta via"

Maroni

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«Anche se - ha confessato Maroni al termine dell'incontro di ieri con il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, il capo della Polizia Antonio Manganelli e le squadre di serie A per fare un punto sulla situazione - l'idea non è stata accolta come pensavo. Ho ascoltato pareri positivi e negativi. Per qualcuno resta il problema dei costi e dell'organizzazione, per altri la tessera non è lo strumento giusto». Tra i grandi, Inter, Milan e Juve hanno raccolto l'idea, ma la tessera del tifoso (simile a un bancomat) che dovrebbe certificare che la persona che entra nello stadio non è soggetta a Daspo, resta un tema controverso. Così non la pensa Abete, che assicura l'impegno della Federcalcio ad accelerare il processo fin dal consiglio del 14 luglio. Sarà proprio la nazionale a fare da apripista al nuovo sistema nella prima gara degli azzurri, il 9 settembre, contro la Bulgaria. Incerti i tempi. «Incontrerò anche le squadre di serie B - ha annunciato Maroni - poi non escludo di intervenire nei modi necessari entro la fine del mese di luglio, prima dell'inizio del campionato». Per il ministro il rigore è la sola via per garantire più sicurezza negli stadi e fuori. Una conferma arriva dai numeri. Su 2.436 incontri disputati nel campionato 2008/2009, rispetto al precedente, sono diminuiti gli incontri in cui le forze dell'ordine hanno dovuto usare lacrimogeni (-50%), il numero dei feriti in serie A (-26,6%) e quello di persone arrestate (-40%). Meno forze dell'ordine impiegate (-23%), 2 milioni di euro risparmiati e più spettatori negli stadi (+10,5%). La nota dolente è l'aumento del numero di feriti tra le forze dell'ordine, da 136 a 145. Rispetto al campionato 2005/2006, prima dell'omicidio Raciti, si è dimezzato il numero dei feriti tra i tifosi, oltre il 60% in meno tra le forze dell'ordine e il 57% in meno di persone arrestate.

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