Bravo Francesco, cuore di Roma
Diciamolo con una punta di franchezza: tra me e Francesco Totti non è stato «amore a prima vista». Qualche diversità comportamentale ci aveva tenuto un po’ distanti. Poi io non sono un acceso tifoso di calcio e non mi va più di tanto di invadere i campi sportivi con la politica e l’autopromozione. Ma la scelta di Francesco Totti di concludere la carriera nella squadra giallorosa, mi ha francamente colpito. In un tempo in cui il professionismo sportivo equivale alla massima disinvoltura nell’entrare e nell’uscire dalle società calcistiche. In cui spesso si giunge a tradire ogni forma di fedeltà rispetto alla propria tifoseria, questo radicamento nella Roma e nella nostra città è un modo di essere autentico e decisamente contro tendenza.Questa scelta salda insieme comportamenti personali di grande attenzione alla solidarietà sociale, un costante sforzo per essere modello nei confronti dei giovani e il sentire lo sport non solo come una professione ma come un valore. Totti è la Roma e la Roma è Totti, questo oramai non è più solo uno slogan dei tifosi ma è diventato veramente una realtà perché Francesco ha unito una carriera sportiva eccezionale alla fedeltà per la squadra alla quale era legato da un amore profondo fin dal primo calcio al pallone. Lo dimostrano i 178 gol che ha segnato nella sua carriera con la stessa maglia, quella giallorossa, raggiungendo un record storico che potrà solo migliorare. Per questo sono fiero di poterlo premiare in Campidoglio verso la fine di luglio, consapevole che Totti è un esempio dentro e fuori dal campo. Credo che questo ormai sia chiaro anche a chi improvvidamente, in questi giorni, si è lanciato in giudizi poco edificanti nei suoi confronti. Da Sindaco di Roma, mi auguro anche che Francesco Totti torni in Nazionale, quella stessa Nazionale che ha contribuito nell'ultimo Mondiale a far diventare Campione del Mondo. A nome di Roma: grazie Francesco!