Sensi-Unicredit, è braccio di ferro
Cinque anni fa, quando il best-seller intitolato «Cessione As Roma» era appena all'inizio, i russi della Nafta Mosca scapparono a gambe levate dopo una perquisizione della Guardia di Finanza nella sede dei club italiani. A quanto pare, ci risiamo. Da ieri è certa l'apertura di un fascicolo processuale in seguito alle oscillazioni del titolo As Roma in Borsa in seguito alla manifestazione d'interesse di Fioranelli per la società e la lunga telenovela che ne è scaturita. Due i reati ipotizzati dagli inquirenti: manipolazione del mercato e aggiotaggio informativo i reati ipotizzati dagli inquirente. Gli accertamenti, per ora contro ignoti, sono curati dal procuratore Giovanni Ferrara, dall'aggiunto Nello Rossi e dal sostituto Giorgio Orano, quest'ultimo già titolare del fascicolo aperto lo scorso anno su analoghe oscillazioni del titolo che accompagnarono la trattativa, poi sfumata, con il fondo americano facente capo a George Soros. Oltre al lavoro tuttora in corso della Consob, la procura ha delegato una serie di accertamenti alla Guardia di Finanza. Rieccola. Fioranelli, però, non sembra ancora intenzionato a «scappare» come i russi: l'agente Fifa continua ad assicurare a Mediobanca di essere ormai prossimo alla presentazione delle garanzie mancanti. Ma neanche ieri sono giunti nuovi documenti nella sede di Piazzetta Cuccia. Le banche sono passate «oltre» da ormai una settimana. Anche ieri mattina i dirigenti di Unicredit e Mediobanca e i legali della famiglia Sensi hanno continuato a limare i dettagli dell'accordo che nelle prossime ore porterà alla nomina di un «garante» che dovrà occuparsi della cessione della Roma. Il nome del professionista - un professore di economia aziendale, indipendente e di alto spessore - è stato già scelto ma resta top-secret e non verrà svelato fino all'incarico ufficiale per non creare da subito pressione attorno al nuovo personaggio coinvolto nell'intricata vicenda. Che non sarà Eugenio Pinto: il professore ha fatto sapere attraverso la Luiss di non essere lui la persona destinata all'incarico. Ma il nome già c'è, restano da definire i poteri che ricoprirà il «garante», destinato a un ruolo decisivo in Roma 2000, la società dei Sensi che controlla direttamente il pacchetto di maggioranza di As Roma. E non solo. È in corso un vero e proprio braccio di ferro tra Mediobanca (quindi i Sensi) e Unicredit sui vantaggi che potrà ottenere Italpetroli da questo accordo. Vantaggi che nelle intenzioni della famiglia equivalgono a uno sconto o la rinegozazione del maxi-debito ancora da onorare con le banche (quasi 400 milioni di euro). Tradotto: i Sensi dicono ok, vi consentiamo di cedere la Roma senza che noi possiamo scegliere interlocutore e condizioni, ma voi di Unicredit ci venite incontro con uno «sconto» sul resto del debito. La trattativa va avanti, non senza momenti di tensione. Perché il tempo stringe e Unicredit ha tutta l'intenzione di accelerare il processo. La banca è pronta a giocarsi il «jolly» finora tenuto nascosto: un investitore o un fondo (straniero) pronto a rilevare la Roma. Ma Unicredit preferirebbe gestire la nuova trattativa direttamente e solo grazie al «garante» potrà farlo, visto che sono state scartate le soluzioni più «drastiche». Mediobanca, da par suo, rappresenta gli interessi dei Sensi e continua di fatto a prendere tempo dettando nuove condizioni: una strategia per provare a lasciare tutto così com'è?