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Roma, Angelini accusa Fioranelli ci riprova

Roma

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I Sensi provano a resistere, Fioranelli ci crede ancora, Angelini si sente fatto fuori, le banche lavorano in gran segreto a una soluzione alternativa. Il quadro che si è creato attorno al futuro della Roma continua a dare lo stesso risultato: un gran caos. Neanche il «punto» messo giovedì scorso su Fioranelli sembra una certezza, visto che l'agente Fifa è pronto a giocarsi l'ultimissima carta (la garanzia bancaria mancante tramite un istituto di Zurigo) tra oggi e domani. Nonostante il comunicato di Italpetroli, il giorno dopo Fioranelli parlava come una persona certa di arrivare fino in fondo.   «La situazione non è diversa rispetto a qualche giorno fa - spiega il mediatore nell'intervista rilasciata venerdì scorso a Cuore di Calcio e trasmessa ieri sera - facciamo piccoli passi. Non nascondo di essere molto fiducioso». E allora cosa si è inceppato dopo che tutte le parti in causa erano convinte della sua proposta? «In una trattativa è ovvio che gli interessi non siano sempre congruenti. La controparte deve tutelare i propri e capisco le esigenze dei Sensi. I problemi spesso non nascono dalle intenzioni ma da piccoli dettagli che creano dei momenti di time-out. Se c'è una ferma volontà, e questo è il caso, le soluzioni si trovano». E ancora: «Fino ad oggi non ho parlato direttamente con la famiglia Sensi, ma con i loro legali: è un'esigenza che condivido. Noi stiamo vivendo una situazione anomala perché si compra e dopo abbiamo l'opportunità di fare una due diligence, questo richiede cautela. Nell'operazione siamo coinvolti solo io e il signor Volker Flick, nessun altro. Lui è un amico partner, con il quale ho condiviso altre operazioni: un cittadino tedesco che in passato ha dato ampia prova di grande professionalità nella ristrutturazione di aziende. Flick ha il mio stesso entusiasmo. Ci stiamo assumendo una grande responsabilità, non ci presenteremo come sprovveduti» promette Fioranelli, come se gli ostacoli che si è trovato davanti siano davvero superabili. I 4-5 giorni di cui parlava venerdì scorso sono quasi scaduti, «perché ci sono da prendere delle decisioni che non possono essere rimandate e creerebbero scompiglio nella programmazione del prossimo campionato». Ma il suo ottimismo si scontra con lo scenario diverso che si è creato negli ultimi giorni. Dopo il comunicato di chiusura a Fioranelli, l'attuale proprietà della Roma ha chiesto ai dirigenti di Trigoria di riprendere tutte le attività connesse alla prossima stagione. Un segnale dei Sensi, che ora provano a non arrendersi. Ma il futuro del club passa necessariamente per le decisioni di Unicredit. La banca avrebbe pronta una soluzione alternativa, un investitore straniero (sembra non sia europeo) che intende far trattare direttamente con Mediobanca per una questione di trasparenza e rapidità. Per oggi sono previsti aggiornamenti tra i due istituti di credito. Intanto, Francesco Angelini, unico imprenditore italiano che finora si è accostato all'affare, ha visto saltare per ben tre volte (e non per colpa sua) un appuntamento con Mediobanca. Per questo ha scritto una lettera all'istituto di Geronzi in cui ha manifestato il suo rammarico: si è esposto pubblicamente per l'acquisto della Roma (ma non alle cifre proposte da Fioranelli) e quando sembrava essere arrivato il momento giusto per coinvolgerlo si è sentito messo in un angolo. La risposta alla lettera non è ancora arrivata.

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