Solo il tempo spiegherà chi ha vinto
Nelmezzogiorno di fuoco parigino, lo sceriffo Montezemolo non ha neppure bisogno di sguainare la Colt per far fuori il bieco Mosley e questo incruento happy end ci rende tutti talmente estatici che non ci viene neppure in mente di metterci a indagare su come possano essere bastati pochi formali minuti di riunione per mettere fine a una guerra carogna come quella tra Fia e Fota. Ciò che conta è che la Ferrari ha vinto; che la F1 resterà la F1; che non rischieremo l'astinenza nella vana attesa di un campionato alternativo impossibile da organizzare in pochi mesi; che Mosley se ne andrà per non fare più ritorno; e che persino gli irrinunciabili valori dello sport siano stati salvaguardati, con la permanenza del potere legislativo nelle legittime mani della Federazione Internazionale, dove in autunno approderà Jean Todt, ex boss della Ferrari e fraterno amico di Bernie Ecclestone. Poco conta che l'anno prossimo le regole resteranno le stesse di quest'anno e che, dunque, noi poveri telespettatori continueremo a farci due palle così. L'importante era che la ragione e il diritto prevalessero. E poi, magari, nel 2010, senza kers e con Alonso al volante, la Ferrari riprenderà a vincere, aiutandoci a rimanere svegli. Sarà il tempo a dirci che cosa è veramente successo dietro le quinte e chi altro, oltre a Montezemolo e ai costruttori di automobili che lo hanno affiancato e seguito nella pugna, è uscito vincitore dalla segreta trattativa che non può non aver preceduto, preparandolo nei dettagli, il redde rationem di ieri. Per il momento è forte l'impressione che, alla fin fine, si sia tornati ad affrontare in modo diretto e lineare il vero nocciolo del problema - che erano i criteri di spartizione dei soldi tra Fia, Fom e team - e che sia stato facendo concessioni a Bernie Ecclestone che Montezemolo e soci siano riusciti a chiudere la partita. Il burattinaio della F1 è sempre lui, il vecchio Bernie, che secondo me non ha esitato a servirsi del povero Max - una sua creatura - come strumento per far abbassare le penne ai Costruttori, salvo buttarlo a mare quando, raggiunto l'obiettivo di far accettare a tutti un nuovo Patto della Concordia a lui più favorevole, non gli è più servito.