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Il sogno di Silvia: Mondiali di casa per diventare star

La campionessa romana Silvia Di Pietro

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Silvia Di Pietro, romana classe '93, è quella che si potrebbe definire una predestinata. Inizia a nuotare con la cuffia dell'Aurelia Nuoto e non passa troppo tempo prima che ci si accorga che quella sua velocità senza fatica e quella leggerezza senza sforzo sono il dono di una natura essenzialmente acquatica. Dopo la trafila e le vittorie nelle nazionali giovanili, ecco Roma 2009. Quello che si avvicina sarà il suo primo mondiale tra i «grandi». Che effetto le farà nuotare tra le corsie amiche del Foro Italico? «Il solo fatto di allenarmi al Foro Italico mi ha sempre resa orgogliosa. Oggi è ancora incompiuto ma fra un mese, quando sarà tutto pronto, sarà bellissimo nuotarci». Con i suoi cari vicino, l'impatto emozionale sarà un po' più leggero? «Questo aspetto non mi influenzerà più di tanto. Agli Europei di Rijeka loro non c'erano ma la coesione del gruppo non mi ha fatto sentire la mancanza». Come vive le pressioni di un Mondiale una ragazza di 16 anni? «Le pressioni cominci ad averle quando inizi a vincere e io ho iniziato molto presto. Il mondiale è tutta un'altra cosa ma, in un certo senso, ci sono abituata». Ormai siamo entrati in clima, su quali gare punterà? «Intanto sui 50 farfalla, dove ho fatto il tempo per partecipare, e sicuramente anche sui 100. Per lo stile libero vedremo». A Londra 2012, a 19 anni, sarà nel pieno della sua carriera. Si vede più come la nuova Filippi, o come la Pellegrini del futuro? «Sono due grandi campionesse e vorrei prendere il meglio di entrambe. C'è da dire che Alessia la conosco meglio ed è sempre molto carina e disponibile, un esempio». Torniamo ad oggi. Con quali ambizioni affronta questi Mondiali e si sentirebbe soddisfatta se..? «Io li sto preparando al meglio, se poi riuscissi ad arrivare in finale e ad abbassare il mio personale sarebbe bellissimo».

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