Fateci capire in che mani finirà il club
Perchése dopo 16 anni di gestione la cessione della Roma da parte della famiglia Sensi è ormai in dirittura d'arrivo, resta nebuloso l'arcinoto fondo svizzero-tedesco. Che c'è dietro? Chi mette i soldi? In sostanza: a chi finirà la Roma se - come pare - la famiglia Sensi accetterà l'offerta? Il signor Fioranelli, da tempo nel mondo del calcio, è famoso per essere un uomo discreto, poco incline ai proclami. Un atteggiamento raro, specie tra chi - come altri agenti Fifa o procuratori - ama la ribalta, le frasi ad effetto, spesso e volentieri le promesse che, si scopre dopo, sono raramente mantenute. Dunque, per quello che si è visto e per quel che se ne sa, una persona saggia. Logico e comprensibile il suo riserbo, soprattutto a fronte di una vicenda come quella dell'acquisto della Roma, trasformatasi da più di un anno, in un tormentone dove molti - vero avvocato Tacopina? - non si sono sempre comportati in modo irreprensibile. Tuttavia, ora che siamo in dirittura d'arrivo, adesso che le fideiussioni sono al vaglio di Mediobanca, l'advisor della famiglia Sensi in questa vicenda, e che la parola fine è davvero pronta a comparire sullo schermo ideale di questa storia, sarebbe bene che qualche «mistero» fosse svelato. Qualche nome, qualche società. Perché la Roma non è solo una società di calcio, quotata in Borsa. È anche un patrimonio culturale e sociale non solo della capitale, ma del nostro Paese. Spesso il pallone viene bistrattato: i suoi difetti (tanti, forse troppi) fanno storcere la bocca ai benpensanti, attirando critiche spesso sacrosante. Ma il calcio, il pallone, è anche e soprattutto passione. E la passione non ha regole assegnate, ma merita rispetto e considerazione, come tutti i sentimenti. Dunque, al netto di un'operazione che vuole far fruttare soldi e visibilità a chi la compie, non si può - meglio - non si deve mai dimenticare che acquistare una società di calcio come la Roma non è solo un gioco in Borsa, una speculazione. Chi prende la Roma, specie dopo i 16 anni della famiglia Sensi, ha immediatamente degli obblighi, dei compiti che si potrebbero definire «istituzionali». Ma non possono essere solo il signor Fioranelli o l'avvocato Flick, i destinatari di queste raccomandazioni. Sarebbe bene che adesso, di fronte alla chiusura della vicenda, il «fondo svizzero» rivelasse la sua vera natura. I nomi e i cognomi di chi dovrà prendersi la responsabilità di mantenere la Roma ai vertici del calcio italiano e internazionale. L'anonimato non solo non serve più. Ma è addirittura dannoso.