Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Approvati i «superbody» La Fina chiude la telenovela

default_image

  • a
  • a
  • a

Uncomunicato della Federazione Internazionale ha dissipato gli ultimi dubbi sull'annosa questione dei super body, prima omologati, poi bocciati e poi di nuovo riabilitati. Le indiscrezioni che filtravano dalle case produttrici (Jacked, Arena, Mizuno, per dirne alcune) e lo slittamento del verdetto dal 19 al 22 giugno, facevano pensare a una marcia indietro e così è stato. La massima autorità internazionale si è espressa in questo modo nel suo comunicato ufficiale: «L'Esecutivo ha considerato le raccomandazioni della Commissione Costumi del 18 giugno, riguardo i costumi risultati oggetto di riesame nella commissione del 19 maggio. In alcuni casi i produttori hanno ripresentato i costumi con alcune modifiche. In altri (come nel caso della Jaked) i produttori hanno mostrato argomentazioni atte a dimostrare che la costruzione o il materiale dei loro costumi non creasse "air-trapping" (cattura dell'aria). Per assicurare pari condizioni ai nuotatori, i costumi approvati saranno utilizzabili da tutti gli atleti ai Mondiali di Roma 2009, in programma dal 17 luglio al 2 agosto. I costumi approvati saranno controllati a Roma prima delle competizioni». Come anticipato da "Il Tempo" alcuni giorni fa, il Jacked 01, costume con il quale sono stati battuti diversi record del mondo, è stato omologato senza passare per ulteriori modifiche strutturali. In sostanza la Fina autorizza l'utilizzo delle combinazioni di costumi realizzate interamente in poliuretano, con il modello Jacked 01 a guidare le fila dei body di ultima generazione. «Abbiamo sempre ritenuto che il costume J01 fosse conforme ai regolamenti - ribadisce l'amministratore delegato di Jaked Srl, Francesco Fabbrica - pertanto non abbiamo apportato nessuna modifica e, in sede di riesame, abbiamo presentato gli studi effettuati sui tessuti dall'Università di Pisa che hanno escluso l'eventuale effetto air-trapping. Non abbiamo ritenuto di modificare il costume perché coscienti della bontà e della validità del prodotto». Sembra si possa mettere la parola fine, dunque, su questa vicenda a volte troppo intricata anche per gli stessi protagonisti. Fino alla prossima rivoluzione, ovviamente.

Dai blog