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Gli azzurri di Lippi al bivio

Marcello Lippi

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E questo bivio si chiama Brasile. «Dobbiamo dimostrare di essere all'altezza», è stata la sintesi di Buffon dopo il faccia a faccia tra la squadra e Marcello Lippi. La strigliata di ieri mattina del ct agli azzurri non è stata paragonabile, per argomenti e toni, all'oramai famoso sfogo di Amburgo, ai Mondiali 2006, quando prima del match con l'Australia Lippi disse chiaramente agli azzurri, nello spogliatoio, «se avete qualcosa da dirmi ditemelo in faccia». Ma è significativo che a differenza della prova con gli Usa cinque giorni fa, Lippi non abbia voluto far decantare le cose e abbia parlato alla squadra nello spogliatoio del Southdowns College subito, all'indomani del ko con l'Egitto: il discorso alla Nazionale deve essere nelle intenzioni dell'allenatore qualcosa di simile a un punto fermo, di qui ai Mondiali 2010. E difatti si è prima incentrato sull'analisi degli errori della partita. Poi, da solo con i senatori, i giocatori del Mondiale, ha posto una domanda esplicita: avete ancora fame? c'è ancora in voi la rabbia giusta per vincere? «Cosa abbiamo detto noi senatori? A dire il vero abbiamo più ascoltato che detto», ha rivelato Gianluigi Buffon dopo la mezzora buona a rapporto dal ct. Il messaggio del cittì è stato chiaro: molti hanno capito all'interno della Nazionale che la partita di domani contro il Brasile non è solo uno scontro per la qualificazione, ma un esame cruciale per il ciclo del Mondiale.

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