I Sensi prendono tempo Ma è già troppo tardi Unicredit vuole subito il mandato a vendere il club Mediobanca continua i sondaggi, il titolo vola in Borsa
.Il progetto tecnico resta congelato a soli diciannove giorni dall'inizio del ritiro. Mentre gli altri comprano, vendono, intavolano affari, i dirigenti giallorossi sono costretti a starsene immobili, aspettando che qualcuno dica chiaramente se e quanto si può spendere per la campagna acquisti. Che siano i Sensi o chiunque altro a dare istruzioni, Pradè e Bruno Conti non possono muoversi senza un input dall'alto. A parte i rinnovi di contratto (Aquilani, Juan e Vucinic già fatti e Pizarro in arrivo), la strategia sul mercato è stata appena abbozzata. Con un vincolo di partenza: a fine campagna acquisti-cessioni il saldo dovrà essere positivo di almeno 30 milioni tra giocatori in uscita e riduzione del monte ingaggi. Queste le linee-guida ispirate dall'attuale proprietà che al tempo stesso dovrà mantenere le promesse fatte a Spalletti negli ultimi incontri a Villa Pacelli: non verranno ceduti i «pezzi» più importanti della rosa (oltre a De Rossi e Totti il tecnico ha chiesto la conferma di Juan e Mexes) e la squadra sarà ringiovanita. Sì, ma come? Servono un difensore centrale affidabile per sostituire Panucci, un secondo portiere che consenta a Doni di guarire senza fretta (Sorrentino è stato riscattato dal Chievo, ora si può trattare direttamente con i veronesi) e un attaccante. A questi innesti si aggiungerà Guberti, in arrivo a parametro zero dal Bari. Ma bisogna innanzitutto vendere per accumulare soldi in cassa e non rischiare di complicare anche un affare considerato virtualmente chiuso dalla Roma: il riscatto di Motta, per il quale vanno pagati 3.5 milioni di euro all'Udinese entro il 25 giugno. Una cessione «eccellente» sembra inevitabile ma non ci sono trattative in dirittura d'arrivo. A Trigoria negano contatti con il Real per Juan e con il Manchester per Vucinic. Non si compra e non si vende, insomma. Una paralisi totale figlia dell'incertezza sul futuro societario. Non risultano incontri tra Rosella Sensi e Mediobanca come inizialmente annunciato. Sono però febbrili i contatti tra l'advisor incaricato da Italpetroli e i vari soggetti potenziali acquirenti della Roma. Fioranelli non convince ma non viene scartato, Angelini non pare intenzionato ad avvicinarsi alle cifre di cui si parla (300 milioni per il 100% delle azioni), i libici non hanno mosso passi concreti. Unicredit, però, è stanca di aspettare ed entro la prossima settimana vuole chiudere l'accordo con Italpetroli nel quale sarà previsto il mandato a vendere del club affidato ad un advisor. Mediobanca o un terzo soggetto. A quel punto la Roma avrà un prezzo e gli investitori dovranno uscire allo scoperto per trattare direttamente con la banca. Magari pure qualcuno che finora è rimasto totalmente nell'ombra. Lo stallo attuale delle varie negoziazioni si scontra con il fermento in Borsa. Ieri scambi record del titolo As Roma (oltre 5 milioni i pezzi passati di mano per un controvalore di quasi sei milioni di euro) che ha chiuso in rialzo del 9.47%, dopo aver superato anche la soglia del 12% di guadagno. È solo «colpa» dei rumors, dicono dalla Consob.