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Roma, Mediobanca boccia Fioranelli

Rosella Sensi

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Vinicio Fioranelli e i suoi partner non hanno le carte in regola per acquistare la Roma. Il compito di comunicarlo ufficialmente spetta a Italpetroli, ma lo stop alla trattativa è arrivato già ieri. Le verifiche di Mediobanca, advisor incaricato dai Sensi, sulle garanzie bancarie presentate dall'agente Fifa e sui personaggi che si celano dietro a lui avrebbero dato esito negativo. Su tutti non convincono le credenziali del socio italiano Massimo Pica, finora rimasto nell'ombra. Dall'entourage di Fioranelli non è ancora arrivata la resa: si resta alla finestra visto che al momento non esistono alternative concrete per la cessione della Roma. Ma le speranze per l'agente Fifa sono pochissime. Unicredit non ha mai creduto a Fioranelli, a quanto pare ci aveva visto lungo. E ora che succede? L'intrigo sul futuro societario del club giallorosso corre su due binari. Da una parte la fermezza di Unicredit, che vuole la cessione della Roma entro luglio per coprire almeno una parte dell'ingente debito di Italpetroli nei suoi confronti, dall'altra la speranza della famiglia Sensi di trovare soluzioni alternative che le consentano di restare in sella al club. In mezzo c'è Mediobanca, quindi Geronzi, che in questa vicenda sembra avere il ruolo di «alleato» di Rosella e al tempo stesso capace di convincere Profumo a non forzare la mano. Messo da parte Fioranelli, Mediobanca ha già riallacciato i contatti con altri potenziali investitori. Tra questi c'è l'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini. E non solo. Il coinvolgimento del fondo sovrano libico potrebbe mettere d'accordo tutti visti i buoni rapporti con le due banche coinvolte. Da ieri il leader Gheddafi è nella Capitale, oggi sarà ricevuto da Alemanno in Campidoglio. Sono i giorni decisivi per allacciare un contatto. Unicredit - come riporta l'agenzia Mf Dow Jones - si è detta «disponibile» a valutare una soluzione di compromesso e ad attendere ancora qualche giorno per valutare le possibili opzioni alternative al mandato a vendere che dovrebbe essere assegnato ad un advisor per la cessione della Roma. Ma non vedrebbe di buon'occhio l'ingresso di un socio: si chiede la cessione dell'intero pacchetto di controllo del club. «Noi da un lato osserviamo, senza alcun coinvolgimento - ha spiegato Paolo Fiorentino, vice ceo di Unicredit - queste trattative o pseudo tali, e dall'altro facciamo le nostre valutazioni come creditori». Il dirigente definisce poi «molto positivo» l'incarico affidato all'istituto di Geronzi, «per noi è una garanzia». «Sappiamo - spiegano un'altra fonte vicina al dossier interpellata da Mf - che Mediobanca ha sta valutando possibili soluzioni alternative, ma non siamo disponibili a perdere ulteriore tempo. La clessidra è stata già girata e la sabbia scende, a questo punto ci attendiamo risposte in tempi ragionevoli altrimenti andremo avanti con le nostre soluzioni». Che prevedono prese di posizioni durissime, compreso il possibile pegno delle azioni di As Roma e il commissariamento del club per guidarlo alla vendita. La «telenovela» infinita è accompagnata dalle oscillazioni in Borsa: dopo i rialzi degli ultimi giorni, ieri il titolo giallorosso ha perso lo 0,81%.

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