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L'Italia evita la figuraccia con la Nuova Zelanda

Giuseppe Rossi

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L'Italia del -4 all'esordio in Confederations Cup regala più ombre che luci. Sotto per tre volte contro la volenterosa Nuova Zelanda, gli azzurri evitano la figuraccia solo grazie alla buona vena di Gilardino e Iaquinta (oltre a un ispirato Quagliarella assistman) che realizzano due doppiette e ribaltano il risultato. Il modulo "sperimentale" - Sull'erba del Supestadium di Atteridgville, township di 200.000 anime, Lippi sperimenta contro la Nuova Zelanda un 4-2-3-1 spallettiano che affoga sotto la pioggia del primo tempo. Il 4-3-3 della seconda frazione porta la vittoria 4-3 insieme con la precisa indicazione che sarà difficile fare a meno di Quagliarella e Gilardino nella Confederations Cup.   Primo tempo sotto 1 a 2 - Al 13' Smelz marca la rete che nessuna difesa dovrebbe mai subire. Traversone dalla tre-quarti, eclissi totale dei centrali di Lippi, Amelia piantato tra i pali e il centravanti neozelandese che può girare indisturbato nell'angolo basso. Gli Azzurri ci mettono qualche minuto per riaversi dallo shock e Lippi deve alzarsi dalla panchina ed esporsi alla pioggia per scuoterli. Ciononostante trascorrono ancora 16' prima che l'Italia si affacci dalle parti di Moss quando Qualgiarella serve in area Gilardino che ci prova senza efficacia. Al 33' arriva finalmente il pareggio sullo stesso asse di gioco. Pepe cambia gioco per Quagliarella che sulla sinistra si beve Mulligan, alza la testa e mette il pallone sulla testa di Gilardino che realizza l'1-1. Dopo il pareggio Gattuso e compagni tornano molli e al 42' la determinazione e la freschezza atletica dei neozelandesi ha di nuovo la meglio. Stavolta sono ancora più pesanti le responsabilità di Amelia che esce ma si fa anticipare dalla testa di Killen, riserva del Celtic, che salta senza opposizione al centro dell'area italiana, 1-2.   Iaquinta salva gli Azzurri - Dopo l'intervallo Lippi corre ai ripari. Dentro Pirlo per Rossi e ritorno a un più collaudato 4-3-3 con il milanista a illuminare il gioco da regista basso. Il destro di Pirlo ispira subito Dossena che serve Quagliarella in area al 48'. L'ex Udinese veste ancora i panni di assist-man per Gilardino che infila Moss di testa per il 2-2. Raggiunto il pareggio l'Italia si spegne di nuovo regalando il possesso ai volenterosi neozelandesi che spostano in avanti il proprio baricentro. Gli Azzurri assistono senza pagare il biglietto finché Amelia non perfeziona la sua serataccia in collaborazione con Gamberini. Lo scontro tra i due regala la palla a Killen in piena area, ad Amelia non resta che stenderlo regalandogli il rigore che lo stesso giocatore realizza al 56', 2-3. Lippi fa entrare i suoi pretoriani Toni, Zambrotta, Camoranesi e Iaquinta che non lo tradiscono. Proprio l'attaccante juventino acciuffa il pareggio al 68' mettendo a frutto un delizioso invito di Pirlo e 5' più tardi porta in vantaggio l'Italia sfruttando una respinta corta del portiere avversario su tiro di Montolivo. Finisce così, con gli emigranti italiani contenti e Lippi a riflettere profondamente sulla difesa di scorta.

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