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Barrichello, un «pianginho» che sbaglia tutto

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Lasua macchina non era abbastanza veloce per accumulare quella ventina di secondi necessari a smaltire l'handicap di un rifornimento in più, e perciò la strategia basata su tre pit stop non sarebbe bastata a metterlo davanti alla Brawn di Button neppure se il tedeschino avesse concluso al comando il primo dei suoi quattro «stint». Semmai l'errore gli è costato il secondo posto in favore del compagno di squadra Webber, che lo ha preceduto di meno di 2". Però, in questo, la colpa è stata anche del team Red Bull, che per salvare la piazza d'onore di Vettel avrebbe dovuto modificare in corsa la sua strategia, passando ai due pit-stop, come Webber. 2) La rottura patita da Barrichello, la prima del team inglese, può far pensare a una minor affidabilità delle Brawn in seguito alle recenti modifiche? No, perché è stato il brasiliano - che in patria chiamano «pianginho» per il lacrimoso vizio di coprire le proprie lacune con infondate accuse a destra e manca - a danneggiare irrimediabilmente la trasmissione in partenza, quando ha fatto scendere troppo i giri del motore e, ritrovatosi in folle, ha dovuto smanettare come un pazzo per rimettersi in moto. 3. Come mai le Ferrari sono andate così piano nonostante le numerose novità montate sulle macchine e la buona prova che tali novità avevano fornito nelle prove? La speranza è che si sia trattato «soltanto» di una giornataccia nera, dovuta all'incapacità degli ingegneri ad adeguare l'assetto delle F60B alle condizioni della pista man mano che cambiavano con la gommatura dell'asfalto e l'aumento della temperatura ambientale. Ne capiremo di più fra due settimane a Silverstone, pista impietosa con le macchine prive di carico aerodinamico. Però è evidente che quando una monoposto nasce male è molto difficile raddrizzarne le prestazioni in corso d'opera. 4. Massa e Raikkonen hanno ottenuto il massimo dalle F60B? Meglio stendere un velo pietoso. Gia. Bac.

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