Il Cavallino merita piloti migliori

Einvece, sebbene le attenuanti non manchino, le F60B non sembrano essersi giovate dell'intenso lavoro di sviluppo svolto a Maranello. Nonostante le caratteristiche tecniche della pista fossero loro favorevoli, nelle qualifiche di ieri le monoposto italiane hanno penosamente arrancato a circa mezzo secondo di distanza dalle Red Bull e dalle Brawn, un distacco più che doppio rispetto a quello che avevano accusato appena due settimane fa a Montecarlo. Oggi non basterà loro il buon ritmo di gara che hanno dimostrato di poter tenere per avere speranze di vittoria. A meno che il solito kers non consenta loro di reuperare al via quelle decine di metri che hanno perso sulla griglia di partenza qualificandosi soltanto sesta e settima. Il problema di base è che se la Ferrari lavora e migliora non è che gli altri team se ne stiano con le mani in mano. E, per soprannumero, che a Maranello erano talmente abituati a sviluppare la macchina in pista, con giorni e giorni di costosissimi test «reali», che probabilmente oggi hanno più difficoltà degli altri ad adattarsi alla nuova F1, quella in cui i test si possono fare soltanto nei microchip dei simulatori. Insomma, è sempre più forte il rischio che questa stagione stregata possa concludersi con «zero victorie» oltre che con l'ormai scontato «zero tituli». Perché ai problemi di una macchina concepita secondo un regolamento poi rivelatosi immaginario, è ormai evidente che si aggiungono quelli derivanti dalla modesta qualità del pilotaggio di Raikkonen e di Massa, tornati a guidare in modo farlocco come all'inizio della scorsa stagione. Fra le attenuanti di cui è giusto accreditare le F60B va infatti sicuramente inserito il modo sciatto e arruffone con le quali sono state guidate ieri (l'altra sono le gomme dure che la Bridgestone impone a ogni pie' sospinto nonostante la Ferrari le trovi indigeste). Preoccupa in particolare l'abulìa di Massa, che per il secondo Gran premio consecutivo è stato più lento del compagno di squadra, a conferma del fatto che quando la macchina non vola lui non è in grado di metterci niente di suo. Visto come Alonso sta dando il fritto con una Renault davvero catastrofica, mi sembra leggittimo supporre che se la Ferrari avesse preso lo spagnolo oggi non si troverebbe così indietro rispetto alle avversarie.