I tifosi del Milan protestano perché Kaka potrebbe essere ceduto al Real Madrid, quelli dell'Inter temono che Ibrahimovic possa finire al Barcellona.

Siamostati scavalcati nei bilanci e subito dopo anche sul campo. Dopo l'ultima vittoria del Milan in Champions abbiamo subito solo delusioni, la nostra squadra più forte, l'Inter, non vince in Europa da generazioni. Per la verità non è che i modelli che ho appena citato siano da prendere come esempio. Il calcio europeo soffre di autarchia nel senso che è troppo chiuso su se stesso e non comprende che i campionati a squadre hanno bisogno di varietà e di equilibrio per rimanere interessanti. Ecco allora che mentre in Italia resiste il triangolo dello scudetto, in Spagna ci sono rare eccezioni al duopolio Real-Barcellona mentre in Inghilterra si sono rafforzate gerarchie piuttosto rigide che ruotano attorno ad un altro triangolo formato da Londra (Chelsea ed Arsenal), Manchester (United) e Liverpool. Tuttavia almeno all'interno di un'autarchia sbagliata e miope, inglesi e spagnoli fanno funzionare meglio i loro campionati, soprattutto sanno riempire di più i loro stadi. L'ultimo campionato italiano è stato uno dei peggiori nella storia del girone unico. È fin troppo evidente che il formato a 20 squadre non aiuta l'equilibrio ed allarga pericolosamente la zona delle squadre che nelle ultime giornate non hanno più interessi di classifica . È inutile ricordarci che anche Spagna ed Inghilterra hanno campionati a 20 squadre anche perché quella è una delle ragioni per cui quei tornei, pur funzionando meglio del nostro, non riescono a risolvere il problema di un accettabile equilibrio. Nel prossimo agosto ci proporranno un calendario truccato e la critica farà finta, come ha fatto l'anno scorso, di accettarlo per buono. Si continuerà a consentire a Cagliari e Lazio di non comunicare gli incassi e gli spettatori paganti delle loro partite, si continuerà nella politica sbagliata delle designazioni arbitrali pur sapendo che il sorteggio neutralizzerebbe in buona parte la famigerata sudditanza psicologica.