Safina-Kuznetsova è dominio russo
Rino Tommasi PARIGI Sono tempi magri per il tennis femminile. Con le Williams a mezzo servizio, la Henin in pensione, la Sharapova in officina e le serbe già contente per quello che hanno fatto e soprattutto promesso, il Roland Garros non trova niente di meglio che riproporre la stessa finale di Stoccarda e di Roma, la terza tra due tenniste russe in tutta la storia del Grande Slam. Era già successo nel 2004 quando Elena Dementieva aveva perso la finale del Roland Garros contro Anastasia Myskina e quella dell'Open Usa contro Svetlana Kuznetsova. Ancora quest'ultima domani cercherà di impedire a Dinara Safina di ratificare il suo primo posto in classifica con un titolo dello Slam. La Kuznetsova ha vinto quest'anno a Stoccarda, la Safina si è presa la rivincita al Foro Italico. Ieri la Safina ha regolato con un doppio 6-3 la slovacca Dominika Cibulkova, reduce dal k.o. inflitto alla Sharapova e ai suoi ammiratori. Troppo leggera la Cibulkova per reggere la palla più pesante della sua avversaria C'è stato maggior equilibrio nella seconda semifinale che la Kuznetsova avrebbe potuto vincere in due set dal momento che dopo aver vinto il primo set è stata in vantaggio per 4 a 2 nel secondo. Lo ha perso però al tie-break ma nel terzo set ha ripreso il controllo del gioco e del punteggio imponendosi per 6-3. Oggi si giocano le semifinali del singolare maschile per le quali, smentendo la straordinaria regolarità di risultati offerta quest'anno dal tennis maschile, si è qualificato solo uno dei primi quattro giocatori del mondo. Federer ha sempre dichiarato, da quando ha cominciato a vincere con regolarità i tornei dello Slam, che il Roland Garros rappresentava il suo traguardo principale. Ora se lo trova a portata di mano dal momento che è difficile non considerarlo favorito sia nella semifinale odierna contro l'argentino Del Potro che nella finale di domenica sia che si trovi di fronte il cileno Fernando Gonzalez, sia che gli tocchi lo svedese Robin Soderling. Per quanto riguarda un'eventuale finale difficile dire chi, tra Soderling e Gonzalez, abbia maggiori possibilità contro lo svizzero. Soderling ha perso nove volte su nove, avendo raccolto solo un set contro 19. Gonzalez, per arrivare a battere una volta Federer, ha dovuto affrontarlo in 14 occasioni. L'unico pericolo per Federer potrebbe essere rappresentato dall'essere troppo favorito, dall'essere consapevole che un'occasione così difficilmente gli ricapiterà. Sembra questa l'unica speranza per i suoi avversari e per Pete Sampras, che vorrebbe rimanere ancora per un po' il solo ad aver vinto 14 titoli dello Slam.