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Spalletti: "La mia priorità resta la Roma"

La delusione dell'allenatore della Roma Luciano Spalletti

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L'occasione è nobile, ma sembra un presagio: ieri il toscano ha partecipato a Castel Fiorentino alla serata conclusiva del memorial «Riccardo Neri & Alessio Ferramosca», i due giovani calciatori della Primavera bianconera scomparsi tragicamente nel 2006 a Vinovo. Insieme a Spalletti, oltre a Pessotto, c'è Ciro Ferrara: uno scherzo del destino, visto che i due tecnici sono rimasti gli ultimi in corsa per la panchina della Juve dopo il rinnovo di Antonio Conte con il Bari. Ormai è ballottaggio. Lo ammette lo stesso Ferrara. Spalletti, invece, prova a mischiare le carte. «Non sono mai stato contattato da nessuno - spiega l'allenatore giallorosso a Sky - i programmi della Juve bisogna chiederli a loro. Io mi incontrerò con la Sensi per parlare della Roma. Cobolli Gigli mi ha inserito tra i candidati per la Juve? Ripeto, non ho ricevuto nessun segnale e sono tranquillo». Anche se fosse accaduto il contrario non potrebbe dirlo. C'è un contratto che lo lega alla Roma fino al 2011 e va usata la massima cautela. Al contrario di quanto fatto da Cobolli Giglio che stilando l'identikit del nuovo tecnico ha dato l'impressione di riferirsi di Spalletti, descrivendolo «giovane di testa» e «con la capacità di osare». Il toscano si riconosce nell'identikit. «Per motivazioni che so dare bisognerebbe sentire i miei calciatori, giovane cerco di esserlo confrontandomi spesso con i miei figli». Ma vuole parlare solo della Roma. «Ci sentiamo spesso con la Sensi, io ho il suo numero di telefono, lei ha il mio. Probabilmente ci vedremo verso giovedì (domani, ndr). Ho da fare dei discorsi molto semplici come farà anche lei: sarà fatto tutto in funzione della Roma che deve essere la prima cosa». Dietro le dichiarazioni strategiche di Spalletti cresce il pressing della Juve. La scelta dei dirigenti bianconeri è tesa verso il futuro: nel 2010 dovrebbe arrivare Lippi come direttore tecnico e lo stesso cittì della nazionale preferirebbe lavorare insieme a Spalletti. Sarebbe una coppia affiatata e con ruoli ben definiti, mentre il tandem Lippi-Ferrara si presterebbe a maggiori «equivoci» sulla guida tecnica della squadra. Per domani sono attese risposte importanti. Innanzitutto dall'incontro tra Spalletti e la Sensi. Le chiederà di andare via? Probabile.Così come è probabile la reazione stizzita di Rosella che non ha mai pensato di sostituire l'allenatore e potrebbe invitarlo a rispettare il contratto in scadenza nel 2011. I presupposti per una «battaglia» ci sono tutti. La Juventus aspetta, ma fino a un certo punto. Domani è previsto un cda non ordinario del club bianconero nel quale si discuterà anche la questione della panchina. A dividere Spalletti dalla Juve c'è anche il nodo dei collaboratori: il tecnico vorrebbe portarli tutti e sei con sè e a Torino storcono il naso. L'ostacolo c'è, ma si può superare.

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