Kakà va al Real per 65 milioni
Al giocatore invece un quinquennale da nove milioni l'anno, più il 50% dei diritti d'immagine. Tanta roba, si dice adesso. C'era da aspettarsi il pressing di Perez, lo aveva annunciato lo stesso Galliani. Che ieri è partito alla volta di Madrid per una visita-lampo, ufficialmente per festeggiare la rielezione dell'amico Florentino alla presidenza del Real Madrid. Invece, guarda un po', l'argomento è diventato quasi subito il brasiliano. Presente anche il padre-procuratore del giocatore, Bosco Leite, che già spingeva a gennaio per il passaggio del figlio al Manchester City. Poi non se ne fece nulla, all'ultimo momento. Probabilmente perché il Real aveva già messo le mani avanti. Berlusconi alza le mani, spiegando che «non so se potremo trattenere al Milan Kakà perché gli offrono talmente tanti soldi...D'altronde – conclude il presidente del Milan - non si può trattenere qualcuno contro la sua volontà». Che però, almeno a quanto ha sempre sostenuto il brasiliano, era di restare in rossonero. Kakà che è in Brasile, e dopo l'ennesima smentita, arrivata però solo in mattinata, non ha più voluto commentare l'accaduto. Aspetta la firma del contratto, o di capire il da farsi, visto che sempre in Spagna sono circolate voci di un estremo tentativo di Ancelotti di portarlo al Chelsea, con Abramovich pronto ad arrivare a 80 milioni per spostare l'ago della bilancia dal bianco Real al blu di Stamford Bridge. Voce che in realtà non trova conferme certe, ma che farebbe oltremodo piacere al Milan, che se si scatenasse un'asta al rialza per Kakà avrebbe solo, e tanto, da guadagnarci. Ammesso che poi riesca a reinvestire cotanto capitale in campioni della portata del 27enne di San Paolo. Altrimenti il rischio, questo sì grosso, di privarsi di uno dei migliori tre giocatori del mondo non sarebbe valso la candela, per quanto cara sia stata.