la settimana di Zenga e Allegri
Mentreil Milan perde un allenatore e dopo cinque minuti viene annunciato il successore, il futuro della Lazio è ancora pieno di dubbi. E non si capisce il motivo visto che diciotto giorni fa la stagione biancoceleste era già finita con il trionfo in Coppa Italia, il posto sicuro nella nuova Europa League e tre inutili partite di campionato ancora da giocare. E invece si è deciso di temporeggiare, di aspettare l'ultimo momento per cercare un accordo impossibile oltre che inutile con Rossi. Perché diciotto sconfitte e un campionato anonimo dopo il fuorviante avvio non possono essere cancellati dallo splendido cammino in Coppa Italia. Perché la sensazione che il rapporto tra Lotito e Rossi fosse finito era diffusa e fin troppo chiara. Perché sarebbe inutile per entrambi continuare un connubio esaurito in questi quattro anni comunque ricchi di soddisfazioni. Dunque, Lotito faccia in fretta, chiuda il discorso sul nuovo allenatore in questa settimana. Zenga o Allegri sono tecnici emergenti, il primo con quel pizzico di esperienza in più a livello internazionale che lo fa sembrare l'uomo giusto al momento giusto. Ma anche scommettere sul cagliaritano potrebbe essere la mossa vincente di Lotito. E poi si faccia chiarezza su Zarate. Bisogna pagare quei 20 milioni della clausola rescissoria per rispettare le promesse con i tifosi della Lazio e con il giocatore. Se per una volta si potesse evitare di arrivare all'ultimo secondo dell'ultimo giorno per pagare, i laziali sarebbero tutti felici. Magari senza ricorrere a noiose udienze nei tribunali europei.