Di Luca fa il signore: "Alla fine ha vinto il migliore"
«Nel momento in cui è caduto Denis io ero appena arrivato al tendone della tv, ed è stata un'emozione forte». L'emozione di vedere davanti a sé la prospettiva di rivincere il Giro, due anni dopo. Ma prevale la sportività, Menchov si rialza e va a cogliere la sua meritata rosa, e Danilo non ha nulla su cui recriminare: «Alla fine ha vinto il migliore, Denis stava vincendo la crono e nonostante la caduta mi è arrivato davanti». Onore al russo, ma onore anche al biondo venuto da Spoltore, che non ha lasciato nulla di intentato: «Oggi ho rischiato il tutto per tutto, partendo con la bici da strada e attaccando ogni curva. In questa stagione mi sto riprendendo quello che mi hanno tolto in quelle passate. Il prossimo anno voglio fortemente ritornare a correre le Classiche del Nord che, secondo me, sono le corse che mi si addicono di più»: passato, presente, futuro: la lucidità è quella dei giorni migliori. Dall'altra parte c'è un Denis Menchov raggiante come mai prima d'ora, malgrado una Vuelta vinta due anni fa col piglio del campione: «Oggi ho colto sicuramente la più bella vittoria della mia carriera sportiva». Una vittoria che sul più bella pareva quasi sfumare: «Quando sono caduto, ero informato di avere un discreto vantaggio su Di Luca e quindi ho cambiato la bici e ho raggiunto il traguardo con tranquillità relativa». Come dire, per vincere non basta la forza bruta delle gambe, ma ci vuole cervello e soprattutto tanta freddezza: insomma, ci vuole Denis Menchov.