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Milan, si chiude il ciclo Ancelotti

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DarioNicolini Fiorentina-Milan, la sfida che potrebbe rilanciare il Milan nell'Europa che conta, dopo un anno di purgatorio e «sero tituli», rischia di essere ricordata solo come la gara d'addio di alcune colonne portanti del Milan dell'ultimo ventennio. Paolo Maldini, che è sicuro smetterà. Molti dicono Kakà, sempre più preso nell'intrigo Real Madrid. Alcuni sostengono anche Andrea Pirlo, che potrebbe seguire il suo attuale allenatore in Inghilterra. E ovviamente dello stesso Carlo Ancelotti, ormai sicuro partente. Anche se lui al solito prende tempo, almeno fino a lunedì. «Adesso – avverte Ancelotti - pensiamo solo a questa partita. Tutto il resto sono cose che saranno affrontate dopo. Sul futuro prenderemo una decisione la prossima settimana, non c'è nessun appuntamento già preso». Né con Berlusconi né con altri. Per ora. Ma già nel dopo gara di oggi pomeriggio si fisserà, presumibilmente, la data della conferenza stampa nella sala dei trofei, in via Turati a Milano, nella quale verrà sciolto il nodo, e chissà già presentato ufficialmente Leonardo come il nuovo allenatore del Milan. Prima però c'è un terzo posto da consolidare. Per Ancelotti, per concludere degnamente otto anni di successi sulla panchina rossonera. Per gli stessi giocatori, che si vogliono garantire qualche settimana di vacanza in più. L'allenatore del Milan ne è convinto, quando spiega che «giocheremo una partita senza far calcoli, con il coraggio e la convinzione di una squadra abituata a questo tipo di gare e a questo tipo di pressioni», i giocatori altrettanto, rincuorati anche dal recupero in extremis di Beckham, che comunque dovrebbe lasciare la maglia da titolare a Gattuso, e dalla sorpresa Nesta tra i convocati, dopo un anno di problemi fisici gravi. A Firenze al Milan basta non perdere con due gol di scarto, Prandelli e i suoi comunque ci proveranno. «Arrivare terzi vorrebbe dire non giocare il preliminare di Champions contro squadre importanti – spiega l'allenatore dei viola - Voglio una Fiorentina che getti il cuore oltre l'ostacolo: l'obiettivo è stato raggiunto, quello che viene è in più».

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