Resta il nodo-regolamento per i team «autonomi»

Sembradunque scongiurato il pericolo di un ritiro ferrarista che avrebbe definitivamente distrutto la credibilità di questo sport. L'iscrizione avviene sostanzialmente alle condizioni di Mosley, anche se il comunicato stampa che la spiega finge di mostrare i muscoli. Muscoli che la Fota non ha, perché le condizioni che pone per confermare l'iscrizione sono: 1) la firma del nuovo Patto della Concordia da parte della Fia nei tempi previsti, cioè entro il prossimo 12 giugno; 2) l'adozione del regolamento 2009 come «base» di quello 2010, al quale apportare semmai le correzioni che la Fota ha presentato alla Fia. La prima condizione, in realtà, condizione non è, perché la mancata firma del Patto della Concordia avrebbe costituito una violazione dei pre-accordi talmente grave da mettere la Fia dalla parte del torto in qualsiasi ultramiliardario procedimento civile. La seconda condizione sembra quella «critica», perché parrebbe imporre alla Fia la rinuncia al doppio regolamento tecnico che il Consiglio Mondiale ha varato per il 2010, introducendo fattori di vantaggio per i team che si impegneranno a rispettare il tetto di 44 milioni di euro annui alle spese. Ma, guarda caso, su questo punto il comunicato - che non nomina mai il «budget cap» - è quanto meno scritto male, perché a un certo punto dice che Ferrari e soci hanno deciso di iscriversi «nella convinzione che a tutti i team Fota (e sottolineo Fota, ndr) venga permesso di gareggiare nel 2010 sulla base di un identico regolamento». Ma è un fatto che i 9 team Fota non correranno da soli, perché al prossimo Mondiale si sono iscritte, sulla base del regolamento vigente (quello con il budget cap) anche quattro squadre non-Fota, la Williams (sospesa ieri l'altro dalla Fota) e le new entry USF1, CamposF1 e Prodrive. È stato l'estensore del comunicato a scrivere in modo maldestro o la Fota, per dirla con brutale franchezza, s'è calata le braghe fino alle caviglie?