Mosley deciso: «La Ferrari non può dettare le leggi»
Loha detto il presidente della Fia Max Mosley alla vigilia della scadenza per le iscrizioni al prossimo Mondiale dei team che hanno chiesto, finora invano, una proroga. «L'immagine e il marchio» della scuderia italiana sono - secondo Mosley - un «valore per la Formula 1. Quando è morto Ayrton Senna tutti pensavano che sarebbe stato la fine, ma non è stato così. Lo sport è sempre più grande del più grande dei suoi nomi», ha aggiunto il presidente della Fia. Secondo Mosley, la Formula 1 non può sopravvivere con l'impegno economico che attualmente rappresenta. La Fia - dice il suo presidente - farà di tutto di convincere tutte le case automobilistiche di restare. «Ma non è ammissibile che siano loro a dettar legge», ha aggiunto Mosley. «Le scuderie - ha proseguito - sono abituate un certo tipo di vita che però non è più sostenibile». Secondo Mosley, «ci sono team come Ferrari, Bmw e Toyota che spendono dai 300 ai 400 milioni di euro all'anno. Questo è insostenibile». La crisi economica e il calo del mercato automobilistico renderebbero inevitabile una riduzione dei costi. Questo sarebbe anche nell'interesse dei proprietari e contribuenti, visto che i loro soldi vengono «buttati» per le squadre di F1. «Se riduciamo i costi - ha concluso Mosley - c'è la possibilità che i grandi produttori restino. Altrimenti non ho speranze».