All'Olimpico "fiesta" nel segno di Roma
I campioni d'Europa e del mondo sono stati battuti, e la felicità è inarrestabile. La festa, i supporter Blaugrana l'hanno iniziata quando le cose non stavano ancora andando per il meglio, con il Manchester che, nei minuti iniziali aveva imbrigliato la rodata manovra dei catalani. Una splendida sciarpata, all'ingresso delle squadre, ha colorato la curva Sud dell'Olimpico. Poi è partito l'incitamento, caldo, inarrestabile. Ventimila voci si fondevano in una sola mentre, nella curva opposta, l'entusiasmo sembrava spegnersi con il passare dei minuti e riaccendersi solo per brevi e sempre meno convinte fiammate. Dopo il raddoppio inizia il delirio. Si salta, si canta, e si tributano gli onori agli undici eroi in campo. Uno dei più osannati è Puyol, catalano, da sempre nel Barcellona. Una storia parallela a quella del nostro Paolo Maldini, ma la differenza del trattamento riservato al Blaugrana dimostra l'abisso che c'è tra le culture sportive dei due Paesi. Ed è bello vedere anche i tifosi inglesi, sul 2-0, a pochi minuti dalla fine, ricominciare a tifare nonostante la sconfitta ormai certa. Tre minuti di recupero, l'ovazione per Iniesta cui Guardiola concede la passerella d'onore e la festa inizia sul serio. Si accendono i fumogeni, il boato è da pelle d'oca. Ronaldo e Puyol, rudi avversari fino a pochi minuti prima, si stringono la mano. Applausi agli sconfitti - tranne che al fischiatissimo Ronaldo - e onore ai vincitori. I tifosi stendono un enorme stemma del Barça che è anche un omaggio alla cultura romana, perché vi campeggia la scritta: Veni, vidi, vici. Finisce così, con le lacrime di Messi che all'ultimo trionfo europeo, quello di tre anni fa, non aveva potuto partecipare. Stavolta l'ha vinta anche lui, soprattutto lui. E la sciarpata che, di nuovo, si alza dalla curva Blaugrana, è tutta per questa piccola, fantastica, «pulce» argentina.