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Menchov non cede

Ciclismo

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Il ciclismo moderno semplifica molto la vita di chi deve raccontarlo. Se nel tappone del Giro d'Italia, sviluppato su tutto un salire e scendere nella prima parte, e su tre montagne belle toste nel finale, fino all'ultima ascesa non avviene niente, è indubbiamente più facile descrivere quello che (non) succede. Fuga che parte a Pergola, al km 2, con 18 uomini tra cui Cunego, Bosisio, Scarponi, Popovych e De Bonis. Nel gruppo controllato dalla Rabobank della maglia rosa Menchov, nessun movimento: 8'30" il vantaggio massimo degli attaccanti, che si frazionano sulla salitella di Moria (a 60 km dalla fine) per un attacco di Scarponi rilanciato da Cunego e seguito da Bosisio e Popovych. Il gruppo, sotto il sole a picco, resta inerte sul Monte Nerone e sul Catria (dove però vanno in crisi Simoni, Lövkvist e Rogers).  Al terzo chilometro di quest'ultima salita Cunego scatta e fa saltare Scarponi; in discesa attacca Popovych e fa il vuoto, conservando 4'15" sul gruppo maglia rosa ai piedi dell'ascesa finale al Monte Petrano. E sugli 11 km conclusivi finalmente si infiamma la battaglia tra i big. La Liquigas lancia Basso, che propone subito un primo scatto che fa male a Bruseghin; il secondo affondo di Ivan stacca Leipheimer e screma un gruppetto di 6 o 7 uomini, tra cui non c'è Pellizotti. Ma Basso non fa il vuoto, e prima Sastre, poi Di Luca provano uno scatto. Con loro tre l'unico a resistere è proprio l'uomo da battere, un Menchov che non concede un metro. Ma arrivati a quel punto, con le energie al lumicino, entra pesantemente in gioco la tattica. Quella tattica che spinge il russo in maglia rosa a curarsi solo di Di Luca (secondo in classifica a 34"), visto che Leipheimer - che era terzo a 40" - non fa più paura. E se Sastre e Basso vogliono attaccare, facciano pure. Va proprio così, a 7.5 km dalla vetta parte lo spagnolo, poco dopo Ivan gli va dietro: non sono vicinissimi in classifica, Menchov non li teme più di tanto, e resta con Di Luca. Danilo, dal canto suo, capisce che per oggi non staccherà il rivale, tenta un ultimo scatto che Denis non si lascia sfuggire, e a quel punto fa l'unica cosa da fare: tirare per limitare i danni da Sastre e Basso e rafforzare il suo secondo posto in classifica. Anche se può sembrare una mossa pro-Menchov, l'abruzzese sa che se nei prossimi giorni il russo per qualsiasi motivo salterà, è suo dovere farsi trovare pronto ad approfittarne. Bosisio, Cunego e infine (a 2500 metri dalla vetta) Popovych vengono ripresi, Sastre vince mentre Di Luca e Menchov agguantano Basso ai 700 metri: Menchov scatta per prendersi il secondo posto a 25" dallo spagnolo, che ora è terzo in classifica a 2'19" da Denis e a 1'40" da Danilo. Oggi riposo, domani Blockhaus.

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