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Verdetti speranze e i soliti cretini

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Ladomenica dei verdetti è anche la domenica degli enigmi irrisolti, gli enigmi che pochi si aspettavano: ed è la Roma a proporli, aggrappandosi alla forza della tradizione e per espugnare la San Siro milanista. Ben altro esito aveva auspicato il popolo rossonero nel pomeriggio dell'addio al suo stadio di Paolo Maldini, un mare di affetto appena increspato da miserabili gocce di veleno, la contestazione di pochi ultras di curva nei confronti di un'icona sublime di tutto il calcio italiano. Ha ragione Spalletti, che nel dopogara ha auspicato che questi personaggi spariscano dagli stadi e dalla civiltà di questo sport, purtroppo qualcuno trova perfino il modo di incoraggiarne le espressioni più volgari e sgradevoli. Anche se manca ancora l'imprimatur ufficiale, la storia milanista ha perduto un altro pezzo importante come Carlo Ancelotti. Le poche parole del patron prima della gara avevano già sancito un addio, rinviato soltanto alla conclusione del campionato, quale che possa essere il ruolo della squadra nella prossima stagione. Perché gli enigmi dei quali si parlava riguardano soprattutto la seconda, in ordine di classifica, formazione milanese, costretta adesso a dover schivare il pericolo dei preliminari di Champions League. Questo, dopo che la Fiorentina aveva raddrizzato nel finale una partita che avrebbe meritato di perdere largamente, decretando al tempo stesso un altro verdetto, la retrocessione del Lecce. segue a pagina 23

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