Verdetti, speranze e i soliti cretini
Adessosaprete da tutti i superficiali per professione che la vittoria della Juventus a Siena è merito esclusivo di Ciro Ferrara, visto che le colpe degli stessi giocatori erano già state scaricate sulle spalle di Claudio Ranieri. Per l'ultimo turno, riflettori sul Franchi, la Fiorentina dovrà battere il Milan con due gol di scarto per l'accesso alla Champions senza preliminari, più facile il compito della Juve, in rapporto alle labili motivazioni della Lazio, anche perché i confronti diretti privilegiano i bianconeri nei confronti delle due rivali. Non è morto del tutto, insomma, un campionato che l'Inter aveva stravinto già prima delle conferme matematiche, tanto da adeguarsi a vacanze anticipate e regalare una vittoria prestigiosa al bel Cagliari di Allegri. Per la salvezza, determinante il punto conquistato a Verona dal Bologna su un Chievo felicemente saldo in Serie A, onore a Mimmo Di Carlo. Raggiunto dagli emiliani, in vantaggio negli scontri diretti, il Torino, grazie all'impresa corsara all'Olimpico di un Genoa che, prima del pari di Jorgensen, poteva ancora coltivare sogni di Champions. Quello che è successo alla fine, l'ignobile assalto di giocatori e tifosi granata nei confronti di chi aveva lealmente compiuto il proprio dovere, ha poco a che fare con lo sport e con la civiltà. Per tornare alla Roma, e alla sua impresa che le ultime esibizioni avevano reso quasi disperata, ha portato a casa una partita bella e divertente come poche, a dispetto del caldo feroce. delle forti motivazioni dei rivali e di un arbitraggio imbarazzante, ma non a senso unico. Si è materializzato, in senso postiivo, qualche fantasma, da Juan finalmente in grado di correre, a quel Menez che ha messo a segno un gol pesante. Non come quello, però, che il capitano ha firmato a tempo quasi scaduto: dal suo repertorio, nessuno può cancellare i lampi di genio. Gianfranco Giubilo