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Le speranze di Basso crollano in pianura

Leonardo Bertagnolli

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La tre giorni appenninica si concluderà oggi sul Monte Petrano, col «tappone» della corsa rosa 2009 (diretta Rai3 dalle 14.30), ma i saliscendi emiliano-romagnoli di ieri e sabato non hanno spostato proprio niente tra i big, provocando solo un po' di scorie fisiche (ovviamente) e in termini di ruggini tra squadre rivali: tu non aiuti me, io corro contro di te; ma alla fine la somma algebrica di tutto ciò è 0. Per il secondo giorno consecutivo una fuga arriva in porto, stavolta sono 16 uomini a muoversi e a guadagnare fino a 6'20". Vincerà alla fine Leonardo Bertagnolli, trentino che ha avuto la capacità di resistere davanti anche quando gli uomini di classifica si sono dati battaglia. A muoversi, nella discesa della Valletta (a poco più di 50 km dalla fine), i Liquigas, che col loro forcing hanno frazionato il gruppo dei migliori, preparando il terreno all'attacco di Ivan Basso sulla successiva salita di Monte Casale. Unico tra i big a pagare nella picchiata della Valletta un Gilberto Simoni che alla fine ha perso un quarto d'ora, e adesso che è fuori classifica tenterà una fuga (forse già oggi). Dicevamo di Basso sul Casale: a un primo affondo di Ivan, la risposta di Menchov e Di Luca è stata pronta. Ma quando il varesino ha proposto il vero allungo, al secondo km di salita, solo Garzelli (con gran fatica) è riuscito a riportarsi sul collega e conterraneo. Inspiegabilmente, a quel punto ci ha pensato la LPR di Di Luca (col lavoro di Spezialetti) a tenere a galla la maglia rosa Menchov e gli altri: ma è possibile che - oltre al fatto che Basso resta un temibile rivale per Danilo - le ruggini del giorno prima (con gli LPR che hanno accusato i Liquigas di troppa remissività) si siano rimanifestate in questo modo. Strada facendo Basso e Garzelli hanno trovato l'ausilio dei gregari Stangelj e Donati (in fuga dal mattino), e hanno guadagnato oltre 1' su Menchov e soci. Ma il terreno non era decisamente propizio per gli attacchi, visto che dalla vetta del Trebbio (ultima asperità di giornata) al traguardo c'erano 26 km di falsopiani, discesa, pianura. E così il gruppo della maglia rosa, anche grazie all'aiuto di squadre non propriamente interessate alla classifica (alleanze trovate al volo da Menchov, parrebbe), ha recuperato, mentre davanti Bertagnolli restava definitivamente solo involandosi verso la vittoria.

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