La Roma vola in Europa
La Roma si sveglia tardi ma fa in tempo a salire sull'ultimo treno che porta in Europa. A San Siro la vittoria sembra ormai un'abitudine: per il terzo anno consecutivo i giallorossi battono il Milan fuori casa, anche se stavolta il successo ha un sapore un po' amaro. La squadra vista ieri meriterebbe il palcoscenico della Champions e invece dovrà accontentarsi della Europa League: la qualificazione ai preliminari della coppa che sostituirà la Uefa è matematica grazie ai concomitanti pareggi di Palermo e Udinese. La Roma non vinceva in trasferta dal 25 gennaio: 0-3 a Napoli. Ci riesce quattro mesi dopo grazie a una partita intelligente e agevolata da un avversario sceso in campo senza logica. Il cuore di San Siro (tranne la curva Sud che espone due striscioni critici, fischia e inneggia a Baresi) batte per Paolo Maldini, all'ultima gara ufficiale davanti al suo pubblico dopo 25 anni di vittorie. Ogni tocco di palla del dfensore è acconpagnato da un boato. Anche la Roma decide di omaggiare la bandiera milanista entrando in campo con una maglia speciale ideata da Totti con la scritta: «Grazie Paolo Grande Capitano». Spalletti recupera Juan ma l'emergenza è totale. E allora inventa il primo 4-4-2 della sua gestione giallorossa, con Cassetti esterno «alto» a destra e Taddei dalla parte opposta. Mossa azzeccata: «Allargando» la squadra va a colpire il Milan, debole sulle fasce. Il primo tempo è di marca giallorossa, con Taddei che potrebbe subito far male a Dida su assist di Vucinic. La difesa rossonera lascia troppo spazio e la Roma ne approfitta appena può. Al 36' arriva il vantaggio, meritatissimo: punizione di Riise dal limite che non lascia scampo a Dida. Per il norvegese è il secondo gol stagionale, anche il primo lo aveva segnato a San Siro, contro l'Inter. La reazione del Milan è nervosa. Prima Inzaghi chiede un rigore che non c'è, poi Pato si vede deviare da Motta un tiro destinato al sette. Ma la Roma non si fa spaventare. Nella ripresa Ancelotti manda in campo Seedorf al posto dell'innocuo Beckham per un Milan a trazione anteriore. I rossoneri attaccano in maniera confusa, Inzaghi chiede un altro rigore, poi Ancelotti mette dentro Ronaldinho per Pato e il pubblico non gradisce. Entra anche Zambrotta per Jankulovski, mentre la Roma perde Cassetti e Juan e deve inserire il giovane Filipe, poi Diamoutene. La squadra di Spalletti inizia a soffrire: la salva due volte Artur. Ma alla mezz'ora il portiere brasiliano non trattiene un tiro di Inzaghi, Ambrosini arriva sulla respinta e pareggia. A quel punto Menez dà la scossa alla Roma. Il francese sostituisce Vucinic e fa centro dopo un contropiede veloce con assist di Riise. Passa appena un minuto e ancora Ambrosini segna il 2-2 raccogliendo sul filo del fuorigioco un cross di Kakà. Ma ancora Menez è bravo a procurarsi una punizione che Totti trasforma con una botta di esterno per il 2-3: gol bellissimo. Il Milan crolla e resta anche in dieci per il rosso ad Ambrosini. Alla fine festeggiano i romanisti, mentre i tifosi rossoneri delusi contestano Berlusconi e si dedicano ai saluti (polemici) per Maldini e Ancelotti. Che ora, agganciato dalla Juve di Ferrara, dovrà evitare una sconfitta con due gol al passivo nell'ultima gara di Firenze per scongiurare i preliminari di Champions. Per la Roma la sfida casalinga di domenica con il Torino sarà solo l'occasione per chiudere senza affanno una stagione comunque negativa. Il futuro è già iniziato.