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Marco Grassi Benevento, Benevento.

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Eallora può essere che il Giro d'Italia abbia chiuso i conti con volate e velocisti a otto tappe dalla fine. E l'abbia chiuso però nella maniera migliore, con un bellissimo testa a testa tra i due più forti sprinter della corsa. Ha vinto Mark Cavendish, com'è anche naturale e giusto che sia, visto che lo sport è un racconto continuo di vecchi maestri che lasciano via via la strada a giovani talentuosi che emergono tumultuosamente. Un po' la storia di quel che è stato il duello Petacchi-Cavendish in questo Giro: una corsa in cui lo spezzino, per nulla intimorito dall'aria di (simpatico) bulletto del ragazzo dell'Isola di Man, ha battuto e ribattuto il rivale nelle prime due occasioni buone (Trieste e Valdobbiadene). Ma poi la freschezza non può non venire fuori, ed ecco che Cavendish si è vendicato a Milano e Arenzano, pareggiando il conto con AleJet. Visto che, come detto, il tracciato del Giro non concederà praticamente più chance ai velocisti, a Firenze si è disputata la bella tra i due. Una volata giunta al termine di una tappa di trasferimento, con una fuga a tre (Ignatyev, Scarselli e Schroder) e poi a uno (Schroder, testardo!), annullata a 5 km dal traguardo. Il treno del Team Columbia, in una situazione di sostanziale parità tra Cavendish e Petacchi, non può non avere un peso rilevante: mentre Mark se ne sta comodo a ruota di Renshaw fino ai 200 metri finali, Alejet deve fare tutto da sé (la Lpr si risparmia per supportare Di Luca). E ieri lo spezzino è rimasto al vento troppo presto, prima di riuscire a prendere la ruota di Mark (con una mezza scorrettezza ai danni di Farrar): energie bruciate in anticipo e che non gli son tornate per permettergli la rimonta. Cavendish fa così 3-2, e forse lascia il Giro, che oggi arriva a Bologna, sul San Luca: Di Luca deve provare a dare una zampata per avvicinare Menchov in rosa. L'arrivo in diretta Rai3 alle ore 15.30.

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