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La Formula Caos prova a far pace

Ferrari

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. Per descrivere la giornata vissuta ieri dalla Formula Uno basta immaginare il momento in cui la massima espansione cede il passo al lento riavvicinamento. A Montecarlo, dopo una lunga giornata di trattative tra barche, alberghi, motodrom, l'incontro tra la Fia (la Federazione internazionale automobilistica) e la Fota (l'associazione che riunisce i team) non ha fatto registrare il tanto atteso accordo sulle nuove regole. Tuttavia, al termine di una settimana in cui le parti sono arrivate persino a sfidarsi in tribunale, il tramonto del venerdì monegasco lascia il primo spiraglio di luce, il primo segnale di un riavvicinamento che, comunque, non è ancora concluso e vedrà l'ennesima puntata nelle ulteriori riunioni che oggi si alterneranno alle qualifiche del Gp. Nessun comunicato ufficiale, solo le dichiarazioni dei membri della Fota all'uscita dell'Automobile club di Montecarlo, dove si erano confrontati per oltre due ore con Mosley: «L'accordo non c'è - ha detto Montezemolo - ma la riunione è stata serena e costruttiva».  «Sono ottimista - ha aggiunto Ross Brawn - c'è uno spiraglio». «Possiamo trovare un accordo», si è sbilanciato Crhrystian Horner, responsabile della Red Bull. Nelle stanze dell'Automobile club la Fota ha portato la controproposta per limitare il budget gradualmente, in un periodo di due-tre anni, e l'ha accompagnata con i proclami di massima compattezza delle scuderie. «Siamo uniti - aveva detto Montezemolo prima di affrontare il vertice - con queste regole nessun team della Fota si iscrive al Mondiale 2010». Dal canto suo, Mosley ha probabilmente accantonato il regolamento a doppia velocità e ha ulteriormente alzato il budget cap, che era già passato nelle scorse settimane dai 30 ai 40 milioni di sterline. Piccoli passi che non sono bastati a far siglare la pace, ma perlomeno a tracciare una strada per arrivarci, se non oggi, prima del 29 maggio, termine ultimo per le iscrizioni al prossimo campionato. Eppure la giornata era iniziata come peggio non si poteva. Il team spagnolo Campos Racing e quello statunitense UsF1 avevano ufficializzato la loro richiesta di iscrizione al Mondiale 2010, ma solo a patto che fossero entrate in vigore le nuove regole. Un altro punto per Mosley. Poi entra in scena la diplomazia. Iniziano i summit dei responsabili delle scuderie, prima nel motodrom McLaren, poi su «Blue Force», lo yacht di Flavio Briatore. Arriva anche il presidente della Ferrari Montezemolo mentre Bernie Ecclestone, dopo aver ascoltato le ragioni delle scuderie, va a riferire a Mosley. Alle 17.30 il vertice più atteso. I rappresentanti della Fota raggiungono Mosley, e si va avanti per oltre due ore. All'esterno si diffondono le voci più allarmanti. C'è chi parla di rottura definitiva, chi invece racconta che si va avanti a oltranza e che sono stati annullati tutti gli appuntamenti mondani. Non è così. Poco dopo le 19.30 tutti escono. Mosley «scappa» dal retro per evitare i giornalisti, i membri della Fota dipanano il mistero. Nessun accordo, ma c'è speranza. Oggi ancora riunione della Fota e poi nuovo confronto con Mosley. Intanto, per chi si ricorda che si tratta pur sempre di uno sport, alle 14 ci sono le qualifiche del Gp di Montecarlo.

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