Fioranelli, tutto in salita

Non è escluso che l'appuntamento slitti alla settimana prossima. Ma questo è un atto dovuto dell'organo di controllo che ha già ricevuto le sorelle Sensi, il loro avvocato De Giovanni e l'imprenditore Angelucci dopo le oscillazioni del titolo As Roma in Borsa. Il vero ostacolo che Fioranelli sta trovando sulla sua strada, oltre all'indecisione dei Sensi, è la «freddezza» di Unicredit che non pare intenzionata ad agevolare il suo lavoro. Neanche dopo la lettera inviata a Rosella, in cui l'agenzia del mediatore garantiva di essere pronta a presentare tutti i documenti richiesti per attestare la serietà degli imprenditori da lui rappresentati, oltre alla fidejussioni bancarie già sottoposte all'attenzione dei legali di Italpetroli. Nel frattempo Unicredit starebbe cercando strade alternative per la cessione del club giallorosso. Ieri, inoltre, diverse agenzie di stampa hanno ipotizzato l'apertura di un fascicolo processuale da parte della procura di Roma sulla vicenda, come accaduto lo scorso anno in seguito alle oscillazioni del titolo in Borsa durante la trattativa con il fondo di Soros. Quest'ultimo fascicolo, tuttora priva di indagati e di ipotesi di reato, è affidato al pubblico ministero Giorgio Orano, mentre dalla Procura assicurano che non ne verrà aperto un altro. «Non c'è stata alcuna segnalazione di oscillazioni anomale sul titolo dell'As Roma», pertanto non esiste alcuna indagine della Procura fa sapere il capo Giovanni Ferrara. Ma la precisazione non basta ad allontanare l'alone di sfiducia creatosi attorno a Fioranelli, che nei giorni scorsi avrebbe anche ricevuto una telefonata di «avvertimento» dalla polizia valutaria. «Se fosse accaduto si tratterebbe di una procedura non prevista dal protocollo» fanno sapere dalla Guardia di Finanza. Sembra ormai chiaro che tra istituzioni e ambienti finanziari più di qualcuno stia frenando l'arrivo di Fioranelli e dei suoi fondi. La risposta finale arriverà entro il week-end: i compratori non sono disposti ad attendere oltre.