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Condannato dal linciaggio mediatico

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Purtroppo,altrettanto inelegante, se vogliamo essere teneri, la risposta della Juventus, che ha licenziato il suo allenatore a due giornate dalla conclucione del campionato, in un momento molto delicato per la classifica, incombente il pericolo della Fiorentina con conseguente rifugio nei preliminari di Champions. Dico inelegante, ma anche inusuale, perché sono passati quasi quarant'anni da quando la Juventus aveva eseonerato per l'ultima volta un tecnico a campionato in corso. Era accaduto nell'ottobre del 1969, quando dopo sei giornate modeste, una vittoria, due pari, tre sconfitte, venne messo alla porta Luis Carniglia, l'estroverso argentino che ci ha lasciato in eredità il suo tuttora famoso «official o para amigos», di fronte a domande che potevano essere imbarazzanti. Come oggi, la società chiamò a gestire il resto della stagione, allora ben più consistente, a un suo ex giocatore, Ercole Rabitti, che finì il torneo al terzo posto, dietro Cagliari e Inter. Anomali rispetto all'attualità le dimissioni volontarie di Marcello Lippi nel '99 e l'addio di Deschamps dopo la riconquista della Serie A. Da allora era rimasto al comando Claudio Ranieri, che con un organico sulla carta nettamente inferiore rispetto alle disponibilità di Inter e Milan ha fatto miracoli, fino a insidiare la leadership dei nerazzuri ancora a poche giornate dal termine. Non proprio una manifestazione di riconoscenza, al di là dei formali ringraziamenti del comunicato ufficiale di un consiglio, mai realmente unanime nella solidarietà al tecnico in carica. Come quarant'anni fa, ancora un ex giocatore a gestire il finale: Ciro Ferrara, staff della Nazionale prima del ritorno a casa, un po' un salto nel buio, che riporta in vita le molte illazioni di questo periodo. Sembra un ruolo di traghettatore, quello dello scugnizzo napoletano, le sensazioni portano a obiettiivi diversi, così da giustificare, per dirne una, la renitenza di Spalletti ad adeguarsi alla volontà di conferma espressa dalla sua società. Tutto sommato, una vicenda non esattamente gradevole: non soltanto a Roma, ma anche e Genova, nonostante la blindatura di Preziosi, e perfino e Siena o Cagliari, gli sviluppi saranno seguiti con grande interesse.

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