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E adesso l'Udinese fa paura

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Oltreal frastuono dei tappi dello champagne in casa nerazzurra, l'impresa dell'Udinese produce un effetto domino minaccioso soprattutto per la Roma, domenica affronterà a San Siro un Milan che deve vincere per garantirsi la Champions, all'ultimo tuffo avrà la pericolosa Fiorentina. Nello stesso tempo si avvicina l'Udinese, alla sesta vittoria consecutiva, primattore assoluto un D'Agostino stellare. Nel prologo, finalmente qualcosa di buono: i tre punti utili per l'Europa, lucrati contro un Catania che aveva poca voglia di dannarsi e che pure, dopo l'intervallo, ha recuperato due gol e ha più volte mancato il vantaggio. In pieno recupero ha risolto Christian Panucci, di testa, dopo esserci andato vicino in alrre occasioni. Proprio Panucci, il reprobo, la costante vittima dei rancori personali che prima gli avevano sottratto un titolo mondiale e poi una presenza importante in Champions, bravi Spalletti e la società complice. Pomeriggio da incubo per i tifosi, chiederanno come impegno primario della società, vecchia o nuova, la proposta di abolire i secondi tempi, imbarazzanti i crolli fisici e psicologici, costante di questo ultimo scorcio di stagione. Peccato avere mancato l'aggancio alle ultime tre, soltanto il Torino scavalcato nella rincorsa alla peggior difesa, 57 reti al passivo sono una cifra agghiacciante. Non migliora la media il ricorso forzato a un portiere da calciobalilla, azionato da un ragazzino incapace, altro capitolo misterioso di una campagna estiva da qualcuno perfino celebrata. Da salvare Vucinic, un assist e un gol, un po' molle il capitano, peggio De Rossi che salterà San Siro per il giallo derivato da un'insulsa protesta verso un arbitro non meritevole di malumori giallorossi. Nel finale giro di valzer, dentro perfino Montella dopo l'impalpabile Taddei e Menez che, tra tanto fumo, ha almeno propiziato la punizione per la rete decisiva. Diciamo anche che neanche Spalletti, in panchina, era impegnato a offrire il meglio di sé sul piano della convinzione. Insomma l'unico tifoso innamorato, in questo momento, è rimasto Morimoto, senza la Roma sarebbe rimasto nell'anonimato.

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