Imbarazzante autointervista del presidente
Erabravo, Marco Antonio, a sovvertire gli umori di un popolo, trasformando l'affetto per Bruto il giustiziere in un'autentica celebrazione per il presunto tiranno ucciso nel sanguinoso agguato. Al contrario di Giulio Cesare, la Roma non ha a disposizione geni dell'arte oratoria, tenta di riconquistare posizioni e credibilità attraverso parole frutto di un'imbarazzante autointervista. Il Presidente Rosella Sensi si è presentata ai microfoni di Roma Channel, dove un suo zelante dipendente le ha evitato qualsiasi accenno di domanda meno che comoda, producendo l'ormai stucchevole aria fritta, in sintonia con l'abituale livello comunicativo della Roma. Rimasto a secco dopo che l'unico interprete, per tre anni e mezzo abbondante, ha passato la mano trincerandosi dietro mezze verità, ipotesi di complotto (giornalistico) e trasparente tentazione di chiudere qui la sua bellissima avventura. Record positivi, orizzonti positivi, auguri a Doni e Aquilani (lui oggi) sotto i ferri, nessun accenno a Spalletti, colloquio rinviato a fine stagione. Questo il succo di un'esternazione dalla quale gli illusi aspettavano qualche chiarimento, atteso invano e tale di provocare, secondo i riscontri serali diffusi dalle emittenti romane, una generale, nerissima incavolatura. Rimasto fuori dalla sceneggiata qualsiasi accenno alla iniziativa delineata da Edoardo Caltagirone per il nuovo stadio e, logicamente, a una possiibile intesa del costruttore romano con Francesco Angelini per una conduzione comune e la fedeltà ai rispettivi ruoli. Vale la pena di ricordare qualche scadenza, come l'appuntamento agonistico di fine luglio qualora venisse centrato l'obiettivo europeo, dunque raduno anticipato e nebbia totale sulle prospettive, una volta espresso il legittimo dubbio che Spalletti possa migrare. E intanto la Juventus raduna consigli di amministrazione per delinare il futuro e Belusconi passa dalla mano di Adriano all'insipienza di Ancelotti per giustificare il mancato trionfo del suo Milan, dunque ancora aria di valzer delle panchine, con vivo interesse del tecnico toscano. La Roma ripartirebbe, presto, da una panchina vuota e un organico tutto da definire: se le risorse economiche, depauperate dall'addio alla Champions League, rimarranno queste, il popolo romanista avrebbe ben esigui motivi di ottimismo.