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Lazio spenta, travolta all'Olimpico

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{{IMG_SX}} Meglio pensare alla coppa Italia, alla finale di mercoledì che può trasformare la tristezza di ieri in felicità. Anche contro l'Udinese qualche buona giocata (il gol di Rocchi), l'inesorabile sconfitta (la sedicesima in un campionato che è diventato un calvario) e la certezza che si arriva all'appuntamento salvatutto con i cerotti (tanti infortunati eccellenti) e con il morale a terra per il terzo ko consecutivo dopo l'illusorio riscatto contro Roma e Genoa. Alla fine Rossi rischia Zarate a differenza del suo collega doriano che nel pomeriggio aveva lasciato a riposo Cassano. Udinese con tutti i titolari alla ricerca di una vittoria che possa avvicinarla al sesto posto. Si parte davanti a 20.000 spettatori con una larga fetta di abbonati che rimangono a casa a preparare la madre di tutte le partite. Presenti anche venti tifosi friulani, probabilmente reduci dal raduno degli alpini a Latina. Il primo squillo è di Quagliarella su punizione trova pronto Muslera, Del Nero sull'altro fronte lo imita poco dopo. La partita è bloccata, la Lazio fatica a trovare spazio, l'Udinese comanda il gioco senza affondare. Al 13' Rocchi potrebbe sfruttare meglio un errore difensivo ma non calcia in porta da ottima posizione e si fa recuperare da Domizzi. Solo una goccia nel mare avversario perché a centrocampo Matuzalem è l'unico a cercare di arginare lo strapotere del terzetto formato da D'Agostino, Inler e Asamoah. In difesa si soffre poco ma si ha netta la sensazione che i biancocelesti possano sbloccare la partita soltanto con un'invenzione di Zarate. L'unico vero brivido arriva da De Silvestri che resta a terra dopo un contatto con Sanchez: l'Olimpico trattiene il fiato, il giovane difensore lascia il campo toccandosi la caviglia ma per fortuna rientra poco dopo. Primo tempo scialbo, tanto pressing, tanti falli e poco più. Nell'intervallo De Silvestri rimane negli spogliatoi (da verificare le sue condizioni), entra Brocchi. Una punizione deviata dalla barriera ben calciata da Zarate annuncia il gran gol di Rocchi, finalmente. L'argentino sfrutta la percussione di Del Nero, assist per il capitano che segna da fuori area da vero centravanti. Tre minuti e Floro Flores, appena entrato, pareggia con Muslera in colpevole ritardo. C'è spazio per Mauri e Meghni al posto di Del Nero e Dabo, ma soprattutto per il gioiello di d'Agostino su punizione che sigla il vantaggio udinese. Siviglia evita il terzo gol poi causa il rigore trasformato da Quagliarella. Brocchi protesta troppo e la banda Rossi chiude in dieci.

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