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«Qualcuno parla troppo, e Spalletti non si tocca»

Rosella Sensi

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Rosella Sensi è seccata. Non approva l'uscita pubblica di Francesco Angelini. E non ci pensa due volte a rispondergli, pur senza nominarlo, con un intervento telefonico nella tv tematica della Roma trasmesso pochi minuti prima che vada in onda l'intervento dell'imprenditore farmaceutico su T9. «Noi - spiega il presidente giallorosso - ci affidiamo ai comunicati perché abbiamo il dovere di testimoniare la verità. Prendo le distanze da chi ha qualcosa da dire in modo scomposto e cerca pubblicità. Occorre prendersi responsabilità e rivolgersi a chi è titolato a farlo. Si può anche parlare e criticare, ma attenersi a ciò che dice il club». La Sensi coglie l'occasione anche per confermare Luciano Spalletti sulla panchina della Roma.  «Lo ribadisco. Per ciò che ha fatto in questi anni la stima nei confronti dell'allenatore è enorme. È lui il nostro tecnico fino al 2011 ed è mia intenzione continuare anche dopo». Ora la palla passa al tecnico, per nulla convinto di proseguire la sua avventura nella Capitale. Ma il tema societario mette in secondo piano tutto il resto. Prima dell'intervento della Sensi, era arrivato il nono comunicato in diciotto giorni, nel quale Italpetroli aveva anticipato l'ammonimento indiretto all'industriale, invitando «a non rappresentare a soggetti diversi o a diffondere a mezzo stampa proprie future possibili interessi o intenzioni di investimento, ricordando - si legge nel comunicato - che le azioni dell'A.S. Roma sono quotate presso il mercato regolamentato e che tali dichiarazioni non hanno altro effetto che quello di destabilizzare l'ambiente e la tifoseria, nonché di alterare l'andamento del titolo». I Sensi rispondono anche a chi li accusa di aver alimentato dall'anno scorso ad oggi le voci sulla possibile cessione del club per ottenere vantaggi in Borsa. «È assolutamente falsa e priva di fondamento la tesi secondo cui Compagnia Italpetroli potesse avere un interesse, anche solo teorico, nel far aumentare il valore di borsa delle azioni rappresentative del capitale di A.S. Roma». Sulle oscillazioni del titolo in Borsa è ancora in corso un'indagine della Procura e un'istruttoria avviata dalla Commissione della Consob durante la trattativa della scorsa Primavera con il fondo facente capo a Soros: l'obiettivo è chiarire se allora furono date false comunicazioni al mercato. E nelle ultime settimane la stessa Consob ha iniziato nuovi «accertamenti preliminari» relativi all'andamento anomalo del titolo Roma. Al termine di tali verifiche, la Commissione presieduta da Lamberto Cardia, valuterà se aprire una nuova istruttoria. «Certamente stiamo svolgendo attività di approfondimento» ha confermato ieri Cardia. Anche Unicredit segue con grande interesse la vicenda e ha già invitato i legali di Italpetroli a relazionare la banca su eventuali offerte concrete per la Roma. Entro luglio il maggiore creditore dei Sensi vuole chiarezza su come la holding intende rientrare del debito: c'è anche l'ipotesi che la banca prenda in pegno le azioni della Roma. Intanto la cordata straniera rappresentata da Fioranelli chiede risposte entro pochi giorni dopo i contatti e le verifiche degli ultimi due mesi. Ed è pronto anche lui ad uscire allo scoperto.

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