Presidenza del Coni, il giorno della verità
Avviene con voto segreto sotto lo sguardo impassibile di Giulio Onesti, padrone dell'ente dal 1944 al 1978, affisso in immagine nell'imponente salone del Foro Italico, immediatamente sopra i sotterranei del palazzo dove, tra il '44 e il '45, venivano imbalsamati e poi rispediti in patria i corpi dei soldati statunitensi caduti sul territorio italiano. Esaurita l'elezione presidenziale - maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto (79 in totale) alla prima votazione, maggioranza assoluta dei presenti per la seconda e la terza, il maggior numero di voti per la quarta - si procederà all'elezione dei membri della Giunta esecutiva, 7 in quota dirigenti, 2 in quota atleti, 1 in rappresentanza dei tecnici, 2 per gli organismi territoriali dell'ente, 1 per gli enti di promozione. Sarà poi competenza della stessa Giunta, immediatamente riunita ed allargata ai cinque membri del CIO, Carraro, Cinquanta, Pescante, Ricci-Bitti, Di Centa, procedere alla nomina dei due vice presidenti e del segretario generale, per il quale ruolo, ove prevalesse Petrucci, è certa la conferma di Raffaele Pagnozzi. Petrucci, che negli ultimi tempi ha parlato poco agitandosi molto, nelle dichiarazioni più recenti ha iniziato genericamente a parlare di programmi, dando implicitamente per scontato l'esito elettorale. Sull'altro versante, Chimenti ha mantenuto inalterato il suo apodittico convincimento nell'affermazione: se andrà male, resterà la curiosità di conoscere cosa avrebbe fatto, standone al vertice, per il futuro del movimento sportivo nazionale.