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MILANO La cena dell'altra sera con Galliani non sarà l'ultima per Carlo Ancelotti, che assicura di non avere novità sul proprio futuro: «Raggiunta la qualificazione in Champions si faranno i programmi».

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Ancelottisi avvale della facoltà di non rispondere sulla polemica fra Mourinho e Ambrosini, ma ha una sua teoria sui tanti rigori concessi al limite: «È una questione logica, dipende dal fatto che siamo votati al gioco offensivo con una costante presenza in area. Vale lo stesso - continua con evidente riferimento all'Inter - per chi ha una buona difesa e da 45 partite non subisce un rigore contro». Comunque il tecnico assicura che le polemiche non distraggono la sua squadra. «Non ci interessano i risultati di Inter e Juve, ma quelli di Genoa e Fiorentina. La qualificazione in Champions sarà un obiettivo piccolo ma è troppo importante per noi e vogliamo raggiungerlo il prima possibile». La sfida odierna a Catania non lascia tranquillo Ancelotti che riserva importanti complimenti all'allenatore dei siciliani. «Zenga è uno dei pochi tecnici che si è davvero fatto le ossa e non ha avuto regalata una panchina in serie A». Un solo dubbio di formazione, legato all'utilizzo di Pato. Il giovane attaccante non è ancora al meglio, Ancelotti è orientato a schierare l'olandese Seedorf, in un 4-3-2-1 comunque collaudato, con la presenza di Kakà e Inzaghi. In difesa Maldini e Favalli formeranno la coppia centrale, con Zambrotta e Jankulovski sulle fasce. A centrocampo, squalificato Flamini, giocheranno dal primo minuto Beckham, Pirlo e Ambrosini.

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