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Non credo però che la Roma abbia bisogno di rivoluzioni.

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E'evidente che non ha vissuto una stagione felice, anche a causa di una lunga serie di infortuni su cui è necessario interrogarsi. La famiglia Sensi ha dato tantissimo alla Roma e chi oggi critica la società non può dimenticare gli anni bui vissuti prima dell'avvento di Franco Sensi. Questo non vuol dire che non si possa ipotizzare un passaggio di consegne al vertice della società e piacerebbe a tutti immaginare un compratore innamorato dei colori giallorossi quanto Franco Sensi. Ma preferisco essere realista e credo che i possibili acquirenti siano più attratti dai benefici di uno stadio di proprietà che dalla passione per una squadra di cui probabilmente oggi non sono tifosi. Quello che però più conta è che un eventuale compratore abbia i mezzi e la volontà di proseguire il percorso intrapreso dalla famiglia Sensi, pensando di arricchire la Roma ancor prima di arricchirsi con la Roma. Non è semplice trovare una figura così e per questo bisogna avere fiducia in Rosella Sensi, la prima a schierarsi al fianco del padre quando decise di assumersi l'onere e il grande onore di guidare la società. Oggi la Roma ha un grande patrimonio che non deve dilapidare. E' giusto mettere in discussione i giocatori e l'allenatore, ma sono convinto che per crescere bisogna ripartire da Francesco Totti e Daniele De Rossi. E da Luciano Spalletti, più bravo a mio avviso di tanti tecnici che sento accostare in questi giorni alla panchina della Roma. Anche le grandi squadre attraversano stagioni di transizione, ma all'estero più che in Italia è difficile sentir parlare di cicli finiti. Forse anche per questo l'Inghilterra è riuscita a portare tre squadre alle semifinali di Champions League. La continuità è alla base dei successi di un gruppo e quando qualcosa non funziona più come prima non si deve commettere l'errore di cancellare quello che è stato costruito negli ultimi anni. Ciò non toglie che la Roma debba crescere, che debba avere un centro tecnico all'avanguardia e uno stadio di proprietà che garantisca nuove e preziosissime risorse. Per restare oggi nell'elite del Calcio mondiale non bisogna essere disfattisti, ma sfruttare a pieno le enormi potenzialità di una piazza come Roma.

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