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I Sensi non mollano, ritiro annullato

Rosella Sensi

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Indietro sul fronte cessione sul quale, lo stesso numero uno giallorosso, avrebbe «negato tutto» all'incontro avvenuto ieri con la delegazione di giocatori a Trigoria. Già, perché Totti e De Rossi a nome di tutta la squadra, hanno preteso e ottenuto un incontro con Rosella (presenti anche Pradè e Conti, ma non Spalletti... sarà un caso?). Incontro chiarificatore anche a seguito della contestazione del giorno prima dei tifosi a Trigoria. In soldoni il capitano del presente e quello del futuro, hanno garantito alla figlia di Franco Sensi impegno e responsabilità in vista del rush finale di un campionato ormai già delegato nella lista di quelli da dimenticare: purtroppo lunga. Ma nell'incontro con il presidente sono stati presi in esame tutti gli argomenti di quest'annata maledetta: compresi i provvedimenti disciplinari e le conseguenti squalifiche. Così, dopo il faccia a faccia, di comune accordo si è interrotto quel ritiro tanto sciocco quanto inutile che aveva costretto la squadra alla «reclusione» a Trigoria. Una soluzione auspicata da tutti e che punta a riportare il sereno all'interno di un gruppo fin troppo sofferente. E c'è apprensione anche per le vicende legate al futuro della società sul quale dopo le conferme e le smentite dei giorni scorsi ieri lo stesso presidente avrebbe dato garanzie alla squadra su una permanenza al timone della famiglia. E i segnali arrivati dall'assemblea dei soci di UniCredit che ieri doveva approvare i bilanci, sono in questa direzione. Chi pensava insomma che l'istituto di credito avrebbe fatto pressione sul passaggio di mano, potrebbe rimanere deluso. A margine dell'incontro nelle sede di via Tupini all'Eur l'amministratore delegato Profumo non è voluto entrare nell'argomento. A chi gli domandava «lumi» sulle vicende legate alla società giallorossa (Unicredit controlla già il 49% di Compagnia Italpetroli controllante a sua volta della società di calcio giallorossa), ha risposto seccamente: «Come è noto non forniamo informazioni individuali». Inoltre, cosa che non tutti sanno, compreso il «socio» che pretendeva di agire sulla prelazione del 2% di Italpetroli per acquisire il controllo della società giallorossa, quella clausola non esiste più. Già, perché nei patti parasociali per il risanamento dello scorso 18 luglio, era stata annullata con accordo di entrambe le parti. I Sensi dunque, molto probabilmente resteranno al timone della Roma, almeno fin quando non arriverà un acquirente vero con soldi «veri» in mano per chiudere l'operazione. E magari, per quei tempi, sarà anche più verosimile l'operazione stadio: ancora tutta in alto mare.

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