Coni, Petrucci verso la conferma
Paolo Barelli, presidente della federazione italiana nuoto e in gioventù, agonisticamente, tra i pezzi pregiati della disciplina nazionale, ha infatti annunciato ufficialmente, nella controra di ieri, il ritiro della propria candidatura. Con l'uscita di scena dell'avversario più temibile, appare dunque sempre più probabile la conferma al vertice del Foro Italico del presidente uscente Gianni Petrucci, in sella dal 1999, rare ed esigue apparendo, malgrado il reiterarsi delle sue certezze nell'affermazione, le possibilità del prof. Franco Chimenti, presidente della federazione golf e cattedratico. L'origine della rinuncia del senatore del partito della Libertà viene in particolare fatta risalire alla presa d'atto di una decisa sterzata di preferenze riversatesi recentemente a favore di Petrucci, di tali entità da rendere per lo meno problematico un risultato sfavorevole al presidente in carica. Inoltre, relativamente a Barelli, dopo l'annuncio della sua candidatura, presentata formalmente il 15 aprile allo scadere della data fissata e accompagnata dall'ipotesi di una benedizione da parte del presidente del Consiglio, erano sopravvenute, su tale ipotesi, diffuse perplessità provenienti da area governativa, quindi appartenenti alla stessa componente politica del candidato. Petrucci, in servizio permanente effettivo nello sport italiano, bravo e solerte - prova sia, della solerzia, il suo recente passaggio, autentica rarità, da un congresso all'altro degli enti di promozione - si fa forte, ed è giusto, dei successi dello sport italiano. Ma anche Chimenti, come d'altronde Barelli, è bravo. Ne fa testo, sfuggendoci le sue capacità dirigenziali in una disciplina di irrilevante impatto olimpico, l'invidiabile carriera registrata negli ambienti accademici della Sapienza. Tuttavia, alla vigilia del voto fissato per il 6 maggio, salvo generiche affermazioni di principio, aperte al sussulto come un verbale dei carabinieri, non esiste traccia, da alcuna parte, di programmi relativi alla gestione futura dell'organismo olimpico. Lasciando una certezza: che se il prossimo presidente del CONI vorrà trasmettere una traccia leggibile della propria presenza al Foro Italico, ricavandosi quindi un ruolo di rilievo tra i presidenti avvicendatisi al vertice dello sport nazionale, non dovrà limitarsi, nei prossimi quattro anni, ad appuntarsi sulla giacca le medaglie olimpiche.